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FondArchivio Privato Carrano
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Charter: APCa, 30
Date: 1349 novembre 24
AbstractGiovanni Mordente e Giacomo de Sico, esecutori testamentari del "dominus" Giacomo Mordente, assegnano alla chiesa di S. Maria Annunziata, e per essa a fra' Riccardo Noradinoprocuratore della stessa, alcuni beni mobili e immobili del testatore, di cui non viene specificata la natura.

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Charter: APCa, 31
Date: 1350 gennaio 10
AbstractGiacomo di Nicola di Sala vende per una oncia e ventiquattro tarì a Guglielmo Arillo una vigna sita in località "La Matina".

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Charter: APCa, 32
Date: 1350 agosto 2
AbstractFrancesco di Giovanni de Rogerio dona alla chiesa di S. Maria Annunziata, e per essa a fra' Riccardo Noradino della stessa, un mulino sito in territorio di Diano, nel luogo detto "Lo Bucu".

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Charter: APCa, 33
Date: 1353 gennaio 8
AbstractIl nobile Giovannotto dona al convento e alla chiesa di S. Maria Annunziata i seguenti beni: le vigne con due case, cortile e giardino site in località "Gurga"; diversi terreni siti nelle località "La Marzia", "Pedecampo", "Moncatoni" e "Tempa Nodarenula"; la casa "seu hospitium suum magnum" sito in Diano vicino alla case del "dominus" Nicola, riservando a Mabilia sua moglie, vita natural durante e finché si manterrà casta, la casa in cui abita e la somma di trenta once d'oro che i frati sono tenuti a darle.

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Charter: APCa, 34
Date: 1353 gennaio 14
AbstractI frati del convento di S. Maria Annunziata fanno redigere in atto pubblico la sentenza emessa dalla Curia di Diano contro il giudiceGiovanni de Sico, il quale, nel suo ufficio di distributore del testamento del fu "dominus" Giacomo Mordente, non avendo assegnato al detto convento le quaranta vacche ad esso donate dal detto testatore, viene condannato a dare ai frati cinquanta animali vaccini.

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Date: 1353 aprile 15
AbstractGiovanni di "siro" Matteo detta il suo ultimo testamento, istituendo sua erede la chiesa di S. Maria Annunziata; lega a sua moglie tutti i diritti che le aveva promesso al tempo del matrimonio; elegge come luogo di sua sepoltura la chiesa di S. Pietro, ai preti della quale lascia sei tarì "pro fratancia" e i seguenti beni: una casa sita vicino alla chiesa di S. Pietro, nei pressi della casa e dell’orto del testatore, una terra sita in Diano, nel luogo detto "Siccu", e le terre site nel casale di S. Giacomo, con l’obbligo, da parte dei presbiteri della stessa chiesa, di celebrare una messa settimanale nella sua cappella; lega poi a Nicola, suo figlio naturale: una vigna che fu di Matteo Abetto, una terra che è in località "Pacuniano", un "sumerium", un letto e una casa in piazza; lega a Domizia, sua "famula", per il maritaggio due once, un letto, una catena e una padella; quattro once per il maritaggio di fanciulle povere; alla chiesa di S. Maria Annunziata lega: una terra in località Pantano, un’altra in "Pedecampo" e un’altra ancora alla "Marza"; dieci once "pro malis ablatis incertis", ad arbitrio dei distributori; vuole che tutti i beni rimasti, una volta osservato il testamento, siano della chiesa di S. Maria Annunziata; dice di tenere per debito di Giovanni Barbadue once e dodici tarì; lega un tarì al giudice, un tarì al notaio e tre tarì al suo padrino; due once a ciascuno dei distributori per il loro lavoro; nomina esecutori testamentari: fra'Riccardo Noradino, la sorella Perna, il presbitero Pietro de Martino e Matteo de Scutella.

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Charter: APCa, 36
Date: 1353 settembre 30
AbstractCuccio Pollisano vende per due once e quindici tarì a Giovannotto , nobile di Diano, un pastino sito nel luogo detto "La Starza".

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Charter: APCa, 37
Date: 1354 gennaio 8
Abstract Nicola del "dominus" Guglielmo, nobile di Diano, vende per una oncia d'oro a Giovanni di "siro"Matteo di Diano una terra sita in territorio di Diano, nel luogo detto "Lo Puczo".

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Charter: APCa, 38
Date: 1354 marzo 18
Abstract Tommaso del giudice Roberto de Herrico vende per diciotto once d'oro a Guglielmo Arillo una terra lavorativa sita a Sassano.

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Charter: APCa, 39
Date: 1354 agosto 10
AbstractFra'Riccardo Noradino , procuratore della chiesa di S. Maria Annunziata, fa redigere in atto pubblico il testamento del fu Giovanni di "siro"Matteo ( v. APCa, 35), rinvenuto tra gli atti del notaioTommaso di Gerardo.

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Charter: APCa, 40
Date: 1355 ottobre 12
AbstractFrate Antonio di Montella, guardiano della chiesa di S. Francesco, vende per ventidue tarì a Nicola di Tommaso de Rogerio un castagneto sito in territorio di Diano, in località "Pozzale".

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Charter: APCa, 41
Date: 1355 ottobre 15
Abstract Maso del fu Vito di Cuccaro, abitante in Diano, vende per sei tarì a Guglielmo Arillo una casa sita nel vicinato di S. Nicola Vecchio.

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Charter: APCa, 42
Date: 1359 settembre 8
Abstract Nicola di Giovanni di "siro" Matteo vende per due once e due tarì a Guglielmo Arillo una terra sita in località "Pacuniano".

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Charter: APCa, 43
Date: 1360 novembre 29
AbstractAndrea e Nicola de Franca vendono per due once e dodici tarì a Guglielmo Arillo tre terreni siti in località Silla e appartenuti al fu Ruggero de Asquettino.

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Charter: APCa, 44
Date: 1361 luglio 5
AbstractMarino de Macciotto vende per cinque once e quindici tarì a Guglielmo Arillo una casa sita in Diano, nei pressi delle case di Cecco de Piscaria.

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Charter: APCa, 45
Date: 1361 settembre 12
AbstractFra'Giovanni de Roncio , precettore dell’Ospedale di S. Spirito, cede a Guglielmo Arillo una terra sita in località "La Martia", ricevendone in cambio un’altra sita in località "S. Lorenzo".

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Charter: APCa, 46
Date: 1362 maggio 19
AbstractMatteo figlio ed erede del "dominus" Benuto,dona alla chiesa di S. Maria Annunziata, e per essa a fra' Riccardo Noradino rettore della stessa, una vigna in località Piedimonte e un prato alla "Gurga".

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Charter: APCa, 47
Date: 1363 giugno 3
AbstractMatteo de Iannetta vende per una oncia e diciotto tarì al nobile Giovannotto due prati congiunti in località "Gurga".

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Charter: APCa, 48
Date: 1363 agosto 24
AbstractNicola Tottario vende per ventotto tarì a Domenico Pipe una vigna sita in contrada "La Starza".

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Charter: APCa, 49
Date: 1363 ottobre 17
AbstractTommaso del "dominus" Marco cede a Nicola de Rogerio un orto con vigne, case ed alberi fruttiferi ed infruttiferi, sito in località Bucana, in cambio di cinquecento pecore.

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Charter: APCa, 50
Date: 1364 marzo 30
AbstractGustana figlia del fu Giovanni de Turricella vende per cinque once d’oro al convento dell’Annunziata "ordinis Mayelle" di Diano, e per esso a fra' Riccardo Noradino procuratore dello stesso, una terra sita in territorio di Diano, nel luogo detto "Lu Planella".

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Charter: APCa, 51
Date: 1369 ottobre 23
AbstractFra'Riccardo Noradino , economo e procuratore della chiesa di S. Maria Annunziata, vende per diciotto tarì a Ruggero di Nicola de Ottaro di Sala una terra sita in territorio di Sala, nel luogo detto "Riveczus", donata dal fu Giovannotto nobile di Diano.

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Charter: APCa, 52
Date: 1370 maggio 7
AbstractLa nobildonna Mabilia de Sopnino vedova di Giovannotto nobile di Diano, giacendo a letto ammalata, fa il suo ultimo testamento, nominando eredi i nipoti Crescenzo e Nicola Sopnino; sceglie poi la chiesa di S. Maria Annunziata come luogo di sepoltura; a Tommasa sua serva lega per il maritaggio due once e un letto col suo apparato, ad Agnese, altra sua serva, lega ugualmente due once e un letto con apparato; lega inoltre alla figlia di Guercio Severanodue once per maritaggio, altre due once per maritaggio delle fanciulle povere, una tunica di lana a venticinque poveri, una fiaccola del valore di due tarì a ciascuna chiesa parrocchiale, una oncia ai frati di S. Francesco per messe cantate, una oncia in beneficio del monastero di S. Benedetto, una oncia in beneficio del monastero di S. Agostino, una coperta "de dublecto" e un "capud lectum" a Martino del "dominus" Nicola, due once ciascuno a Giovannotto e Tommaso Frerio fratelli del detto Martino, due giovenche allo stesso Martino ; rimette ad Antonio del "dominus" Nicola un debito di otto once, per il quale la testatrice tiene degli oggetti in pegno, oggetti che dichiara di voler restituire; lega poi una tunica del valore di dieci tarì a ciascuna delle sue serve, una tunica di diciottto tarì a Cuzia vedova di Nicola del "dominus" Giovannotto , una tunica di sei tarì a Riccarda de Mario, una oncia ai frati di S. Maria Annunziata per messe cantate; dice di avere in pegno dal "dominus" Tommaso del "dominus"Marco quattro coperte per un prestito di quattro once, coperte che ordina di restituire senza pretendere alcun pagamento; lega sei tarì a Giacomo di Corneto; dice di avere in pegno da Angelo de Melle una cintura d’argento per un prestito di una oncia e dieci tarì; lega al monastero di S. Maria Annunziata la somma di trenta once che dice di avere sopra le case del detto fu Giovannotto suo marito, e ogni diritto che possiede sulle stesse, in modo però che venga riservato ai suoi parenti, di qui fino a dieci anni, il diritto di abitare in queste case, qualora decidessero di venire a stabilisrsi a Diano; dichiara di dover ricevere dagli eredi di Giliberto di S. Sofiacento once, otto delle quali lega agli stessi eredi; lega una oncia in beneficio della chiesa di S. Nicola di S. Sofia , una oncia in beneficio della chiesa di S. Biagio di Ottati, sei once per male fatto incerto, che verranno date dai suoi distributori, quattro tarì a Fucazzola, una tunica del valore di dodici tarì a Rica che una volta era a suo servizio, una tunica simile a Isabella moglie di Roberto de Tipa, un’altra uguale a Margherita moglie di Giacomo de Auro, anch’essa una volta a suo servizio, sei tarì e tre grani per messe di S. Gregorio, sei tarì al suo padrino, un tarì al giudice e quattro tarì al notaio, una oncia ai preti di S. Pietro per decime non pagate, una oncia all’Università del Castello di S. Sofia, sei once a Cuzia figlia di Miluccia de Alamo e sua nipote, nel caso che prenda marito, alla quale lega anche un letto con apparato; a Martino del "dominus" Nicola lega tre once se presterà il suo aiuto nel recuperare la somma di danaro dagli eredi di Giliberto di S. Sofia; dispone che, dalle dieci once legate per maritaggio delle fanciulle povere, se ne diano due agli eredi di Giovanni di Luceria, dalle quali però si scomputino una oncia e ventisette tarì che doveva restituirgli lo stesso Giovanni di Luceria; lega sei tarì al lettore della chiesa di S. Francesco; infine nomina esecutori testamentari fra' Riccardo Noradino presente e Martino del "dominus" Nicola assente.

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Date: 1375 ottobre 4
AbstractMarino di Giovannello Benedetto, giacendo a letto ammalato, detta il suo ultimo testamento, istituendo suoi eredi i figli Giovannotto e Luigi e stabilendo che, qualora essi muoiano in tenera età, succedano nel possesso dei beni la chiesa di S. Francesco e quella di S. Maria Annunziata; elegge come luogo di sepoltura la chiesa di S. Francesco (dove trovasi la sua cappella), alla quale lascia quattro tarì per fratancia; lega cinque grani a ciascun presbitero che interverrà alle sue esequie; sempre alla chiesa di S. Francesco lega quindici tarì annui per due messe da celebrare nell’anniversario della sua morte, tarì da prelevarsi sulle sue terre site in S. Arsenio; lega poi una tunica del prezzo di una oncia a Perna moglie del giudice Macciotto e una fiaccola di due tarì a ciascuna delle seguenti chiese: S. Salvatore, S. Francesco , S. Andrea, S. Martino, S. Maria Maggiore, S Angelo, S. Pietro, S. Matteo, S. Antonio dei Carboni, S. Eustachio, S. Giorgio e S. Maria Annunziata; una fiaccola dello stesso prezzo ai Battenti di Diano; ventuno libbre e mezza di cera per la sua cappella; lega poi una tunica del prezzo di diciotto tarì a Perna moglie di Viscardo de Romano , a Cristiana moglie di Riccardo Scifello e ad Isabella moglie del notaio Michele; una tunica del prezzo di una oncia a Marinella sua moglie e a Caterina sua sorella; due once a Piedimonte suo fratello, due once in beneficio del ponte diSilla , una oncia alla chiesa di S. Maria Maggiore per decime ritenute e dieci in beneficio della stessa, unaoncia per male arrecatto incerto da distribuirsi ad arbitrio degli esecutori testamentari; ed inoltre una oncia a Coyro figlio di Donatello, sei tarì a Tommasa moglie di Cecco de Cancello; rimette a Cecco del giudice Macciotto il debito di una oncia, e fa la stessa cosa per il "magister "Marino de Heustasio e per Nicola figlio dello stesso; lega una oncia per un mantello a Riccardo del giudice Pietro, a Cecco e al "magister" Antonio del giudice Macciotto ; a quest’ultimo lega anche un porco; due tarì al suo padre spirituale, tre tarì al notaio Stefano e tre tarì al giudice Macciotto, due once alle figlie del fu Cobello de Dyonisio, una oncia alle figlie del fu Nicola de Raymondo per maritaggio, due once a Caterina sua sorella e due once alla chiesa di S. Maria de Taberna; infine nomina esecutori testamentari il "magister" Antonio del giudice Macciotto , Cecco del giudice Macciotto e Riccardo del giudice Pietro. .

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Charter: APCa, 54
Date: 1378 settembre 3
AbstractFrateAndrea di Aversa, priore e rettore del monastero di S. Maria Annunziata,e frate Francesco di Calabritto, guardiano del monastero dei Frati Minori, si accordano sulla divisione di certi beni posseduti in comune dai due monasteri e ricevuti per legato testamentario del fu Luigi, figlio ed erede del fu Marino Benedetto: al cenobio dell’Annunziata vengono assegnati i beni nel casale di S. Arsenio, mentre a quello dei Frati Minori vanno i beni siti in Casalbuono, nelle località "Matina Magna" e "Matina di Silla".

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Charter: APCa, 55
Date: 1386 giugno 1
AbstractTommaso Sanseverino , conte di Marsico e di S. Severino, concede a Nicola de Costanzo , nobile di Diano, il godimento dei proventi dei macelli di Diano e, al tempo stesso, revoca al detto Nicola il possesso del feudo del casale di Fusaria in territorio della Baronia di Sanseverino, che gli era stato concesso da Antonio Sanseverino conte di Marsico.

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Charter: APCa, 56
Date: 1393 ottobre 13
AbstractFra'Nicola di Marsico , guardiano del convento di S. Francescoe frate Antonio de Rogerio , priore del monastero di S. Maria Annunziata, fanno autenticare dalla Curia di Diano (formata dal nobile Nicola de Bottis di Firenze viceconte delle terre di Diano e Salae dai giudici annuali Romano del "magister"Marino de Heustasio e il "magister" Andrea; mastro d'atti il notaioCarlo Pastore il testamento del fu Marino di Giovannello Benedetto ( v. APCa, 53).

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Charter: APCa, 57
Date: 1397 agosto 12
AbstractGregorio de Durante vende per una oncia e otto tarì al "magister" Pietro de Indelli di Diano, abitante nella città di Marsico, una casa sita in Marsico, nei pressi della chiesa di S. Marco.

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Charter: APCa, 58
Date: 1402 maggio 9
AbstractGiacomo e il fratello "dopnus" Tommaso, figli ed eredi del fu Filippo de Buleo, assegnano a Masella loro madre e vedova di detto Filippo, ciò che le spetta dopo la morte del marito: la quarta parte ("ratione quarti sive morgincapite") dei beni mobili e stabili appartenuti a Filippo, la somma di due once ("ratione robbe") e i beni dotali ("sacconem", "mataratium", "cultras" etc.).

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Charter: APCa, 59
Date: 1402 settembre 18
AbstractFra'Marino di Diano, provinciale dell’ordine dei Celestini di Principato citra ed ultra e di Terra di Lavoro, e nello stesso tempo procuratore della chiesa di S. Maria Annunziata di Diano, assegna al "magister" Simone di Tranchedo due botteghe site nella piazza di Diano, in cambio di una terra sita in località Pozzo, con il patto che, alla morte del detto Simone, sia le botteghe che la terra tornino in proprietà della suddetta chiesa.

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Date: 1408 maggio 25
AbstractFra'Nicola di S. Giuliano, abate del monastero di S. Spirito nei pressi di Sulmona e di tutto l’Ordine dei Celestini, concede a frateAntonio de Cilento , priore del monastero di S. Maria Annunziata di Diano, l’autorizzazione a dare in fitto ad Angelo de Laverio di Diano alcune case "dirutas" site nella piazza di Diano.

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