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Fond03 - Compre e vendite (2 AA III - 2 AA IV)
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Charter: 2 AA III 30
Date: 1192 agosto
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Charter: 2 AA III 31
Date: 1193 dicembre
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Date: (A) 1194 maggio - (B) 1194 marzo
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Charter: 2 AA III 34
Date: 1194 giugno
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Charter: 2 AA III 32
Date: 1195 febbraio
AbstractRoberto de Mirando abitatore di Limata, col consenso dei suoi figli e di Galiazza, che fu moglie del fratello Mirando, per la parte che diceva di avere, vende a Roberto de Matteo un orto, del quale indica i confini, per il prezzo di quaranta tarì di Amalfi. Interviene ancora nel contratto Trotta, moglie del compratore, dichiarando di avere in quell'orto una quarta parte, e rinunzia ad ogni suo dritto col consenso del suo marito mundualdo.

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Charter: 2 AA III 36
Date: 1195 aprile
AbstractGualterio Campanano e Roberto da Benevento vendono ad Alferio, figlio del fu Pagano, una terra da lavoro nel luogo detto “Turoni”, per il prezzo di trentasei tarì salernitani, indicandone i confini e le misure.

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Charter: 2 AA III 37
Date: 1195 maggio
AbstractPonfo, col permesso del suo signore Giovanni di San Framondo, vende a Roberto de Matteo la metà d'un pezzo di terra posto nel luogo detto Nassarella vicino al molino del suo signore, da lui posseduto in comune col suo fratello Alessio, indicandone i confini, per il prezzo di diciannove tarì amalfitani.

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Date: (A) 1196 gennaio - (B) 1195 ottobre
Abstract (A) Maria moglie di Guglielmo de Donato, in presenza e con la autorizzazione del medesimo suo marito e mundualdo, vende al figlio di Giovanni Archeraymo la metà d'un tenimento, un orto nel casale di Vitolano, l'ottava parte d'un castagneto nel luogo detto Lama, la sesta parte di quattro piedi di castagni nel fondo di Maria moglie di Damiano, nel luogo detto Cecirale, e quattro olivi nell'orto degli eredi di Giovanni de Bonaldo, tutto ciò, (tranne tre olivi nell'orto di Vitolano, che appartenevano agli eredi de Bonaldo per il prezzo di ventisei tarì di Amalfi. (B) Maria figlia del fu Roberto Fulco, col consenso di Guglielmo sacerdote suo mundualdo “ad hoc”, vende a Giovanni figlio del fu Giovanni Archeraymo la metà d'un pezzo di terra posto nel luogo detto “Macerole”, indicandone i confini, per il prezzo tre tarì di Amalfi. Ne eccettua una quercia appartenente a Maria de Gemma de Dalia.

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Charter: 2 AA III 38
Date: 1196 maggio
AbstractGuglielmo Buccapiendula, figlio del fu Guidone, vende a Ruggiero, figlio del fu Giacomo, una terra da lavoro posta nel luogo detto San Nicola de Brista, indicandone i confini e le misure, per un'oncia e mezza d'oro.

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Charter: 2 AA III 39
Date: 1198 ottobre
AbstractDato figlio del fu Pietro vende a Bartolommeo una vigna nel luogo detto Porro (“Purrus”) per trentadue tarì di Salerno, ricordando che tale vigna doveva avere la sua via per le vigne d'”Orabona”.

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Charter: 2 AA III 40
Date: 1199 dicembre
AbstractRoberto di Benevento vende a Domenico figlio del fu Alessio una terra da lavoro posta nel luogo detto “Brista”, indicandone i confini e le misure, per il prezzo di quaranta tarì salernitani.

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Charter: 2 AA III 42
Date: 1201 ottobre
AbstractMarco di Pietro Tanselgardo vende a Bartolomeo figlio della fu Orania una terra vitata nel luogo detto “Pozzo”, per il prezzo d'un oncia d'oro meno quattro tarì Salernitani. Si danno per fidejussori Amato de Urania figlio del fu Anselone, ed Adanago figliuolo del fu Giovanni.

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Charter: 2 AA III 41
Date: 1201 ottobre
AbstractVendita d'un orto nel luogo detto “Carbonario”, fatta da Giovanni figlio di Pietro de Cecilia a Marco de Berta figlio di Ruggiero, per il prezzo di due once d'oro, dandosi per fidejussori Stefano figlio di Urmanno e Giovanni Lutoro figlio di Ruggiero. Vi si leggono i confini della terra.

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Charter: 2 AA III 44
Date: 1202 dicembre
AbstractMatteo Palmentario, per parte di sua moglie Fulvia e di Maria sua figliastra, figliuola del fu Giovanni Pititti, spinto dalla miseria in tempo di fame, vende a Pietro calzolaio, figlio del fu Ursone Campanino, la metà d'una casa con forno, della quale si dinotano i confini, per il prezzo di una oncia d'oro al peso di Salerno.

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Date: (A) 1203 marzo - (B) 1203 febbraio
Abstract(A) Riccardo e Roberto Fussette fratelli, figli del fu Guglielmo, vendono a Laganetto figlio del fu Giovanni Arpino un oliveto nel casale di Vitolano nel luogo detto “Bibenzio”, per il prezzo di un'oncia d'oro e venti tarì ─ Sono indicati i confini. (B) Giovanni de Roberto del Castello di Padule, figlio di Pietro, vende a Riccardo e Roberto Fussette, suoi zii, un oliveto nel casale di Vitolano nel luogo detto “Bibezio”, del quale oliveto sono indicati i confini, per il prezzo d'un oncia e mezzo d'oro. (This charter is being printed, edited by the Research group of the University of Naples Federico II)

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Charter: 2 AA III 46
Date: 1203 agosto
AbstractRoberto figlio del fu Guafueri vende ad Anselmo figlio del quondam Giovanni alcune terre con viti ed alberi fruttiferi nel luogo detto Morena, indicandone i confini e le misure, per il prezzo di sessantadue tarì salernitani.

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Charter: 2 AA III 47
Date: 1212 maggio
AbstractGiovanni de Coffato, figlio di Roberto vende a Giovanni, figlio del fu Lando, una terra con oliveto nel luogo detto Morena, della quale s'indicano i confini e le misure, per il prezzo di due once d'oro al peso di Salerno.

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Charter: 2 AA III 43
Date: 12[12] novembre
AbstractAvaricia, vedova di Federico calzolaio, tanto per parte sua, quanto per parte de' suoi figliuoli, Luca, Ruggiero e Vigilia, vende a Triogisio figlio del fu Giovanni de Trojano una certa terra nel luogo detto “Morena”, della quale si dinotano i confini, per lo prezzo di tre once d'oro. Dà per fidejussori il suo mundoaldo Roberto de Coffata ed Alferio figliuolo del fu Pietro de Pagano.

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Charter: 2 AA III 48
Date: 1213 ottobre 3
AbstractMira moglie di Giovanni de Gregorio, e Suriana moglie di Bernardo de Gregorio fratello di Giovanni, autorizzate dal Pontefice Innocenzo III, per causa di fame ed altri bisogni di famiglia, vendono ad Adamo, figlio del fu Grimoaldo abbate Ursone, una loro casa pro indiviso, appartenente a' loro mariti assenti. La detta Mira nella vendita è assistita da Bartolommeo figlio del fu Zottone suo cugino, e Suriana da Pietro figlio del suddetto Giovanni, e per conseguente suo nipote. La casa venduta era posta nella città vecchia di Benevento “secus transendam puplicam que dicitur de faroaldo marempays, et prope ecclesiam Sancti andree que dicitur de miliotis”, ed è venduta per sei once d'oro, delle quali tre sono pagate alla suddetta Mira, e le altre tre alla suddetta Suriana.

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Charter: 2 AA III 49
Date: 1216 agosto 22
AbstractGiacomo e Pietro Bulcano, figli del fu Adenolfo, col concenso della loro genitrice Maria, permutano con Giovanni Capuano del fu Donadeo la metà d'un territorio posto nel luogo detto Cutiliano, e denominato “Ad illa cunucula” con piscina, palmento ed altre dipendenze. Essendo tale territorio posseduto in comune ed indiviso con Sergio e Giovanni Bulcano, non possono alienare l'altra metà. Se ne dinotano la provenienza ed i confini. In cambio di quella metà di territorio i permutanti ricevono dal detto Capuano due fondi ed una terra, posti nel luogo detto “Fornaru”, con casamenti; frutteti e piscina. De' quali fondi e terra sono egualmente dinotati i confini e la provenienza.

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Charter: 2 AA III 50
Date: 1217 marzo
AbstractNicola figlio di Angelo, abitante di Limata, e Chiara sua moglie vendono a Griboldo de Almuda un casamento con orto posto nel sobborgo di Limata sotto la strada pubblica del castello di Limata, del quale casamento ed orto si dinotano i confini, per il prezzo d'un'oncia d'oro.

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Charter: 2 AA III 51
Date: 1224 dicembre
AbstractIl giudice Roberto vende a Giovanni figlio di notar Adenolfo una terra nel luogo detto Prata per un'oncia d'oro. (This charter is being printed, edited by the Research group of the University of Naples Federico II)

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Charter: 2 AA III 52
Date: 1225 settembre
AbstractGiovanni Petra figlio del fu Giovanni, e Maria figlia di Bartolomeo de Sapia sua moglie da lui come suo mundualdo autorizzata, vendono al calzolaio Bartolomeo, figlio del fu Adenolfo, una terra, una presa, ed una casa dentro la città di Capua, in vicinanza della chiesa di San Nazario, indicandone i confini, per il prezzo di due once d'oro di Sicilia e nove tarì di Amalfi.

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Charter: 2 AA III 53
Date: 1232 gennaio 1
AbstractBartolomeo Cacamodiu del fu Marino vende a Pecuro Carise una casa posta “in bico publico qui nominatur Capuani qui de illi medici dicitur segi furcillense”, descrivendone tutte le dipendenze, i confini e la provenienza. E riceve dal detto compratore il prezzo in dodici once d'oro, corrispondenti a dieci once siciliane. I confini sono i seguenti: “A parte orientis est curtis de domino Iohannes de olibis sicuti inter se pariete esfinat ubi abet fenestre que super ibidem respiciunt et per qua in ipsa domu lumen ingredit: et a parte occidentis inter quam est una de ipse curtis comunis: sicuti inter se pariete esfinat ubi de inferius abet regie et de superius fenestre que ibidem essiunt et respiciunt et per quas in ipsa domu introytum et lumen ingredit: seu et in ipsa parte occidentis est inferiora cellaria de domino marino de domino niceforio et aliis super se sicuti inter se pariete esfinat ubi abet una fenestra pro lumen oriendum: et in qua in ipsa parte occidentis super ipsa curte comuni bersa pigna de ipsu solariu et pigna est parte de ipsu tectu de ipsa domu: iterum in ipsa parte occidentis super ipsa inferiora de ipso domino Marino qui nominatur de domino Niceforo bersa aliu est parte de pigna de ipsu tectu de ipsa domu: et a parte meridiei est ortu de magistris Jacobo qui nominatur Sirrentinu fabricatore sicuti inter se pariete esfinat: ubi abet alie fenestre per qua in ipsa domo que tibi venumdedi iterum lumen ingredit: et a parte septentrionis ad ipsa inferiora cellaria minora et ad memorata caminata: et est parte de ipsa curte de ipsu dominu Johannes de olibis: sicuti inter se pariete esfinat ubi abet una fenestra quae super ibidem respicit et per qua in ipsa caminata lumen ingredit etc”.

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Charter: 2 AA III 54
Date: 1232 marzo
AbstractNicola figlio del fu [...] (in bianco) vende al prete Adoaldo figlio del fu Gilio una terra con tre alberi di olive posta nelle appartenenze di Provozzo nel luogo detto Testula, per il prezzo di tre tarì di Amalfi.

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Charter: 2 AA III 55
Date: 1234 luglio 10
AbstractBisanzio figlio del fu Nicola de Bisantiis vende a Tardia sua matrigna per il prezzo di tredici tarì d'oro, che ella paga con l'assistenza del fratello Simeone, suo mundualdo speciale per questo affare, la metà d'una casa, l'altra metà della quale apparteneva alla chiesa di San Benedetto, posta nella città di Larino in vicinanza della chiesa di San Benedetto e della casa della compratrice Tardia.

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Charter: 2 AA III 56
Date: [1241] dicembre
AbstractGuglielmo de Ponte, abitante di Limata, vende a Filippo figlio del fu Gimboldo una casa in Limata, indicandone i confini, per il prezzo d'un'oncia e tre tarì e poco più d'oro.(This charter is being printed, edited by the Research group of the University of Naples Federico II)

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Charter: 2 AA III 57
Date: 1243 novembre
AbstractStefano de [...] e sua moglie Giacoma figlia del fu Giacomo, da lui come suo mundualdo autorizzata, vendono a Pietro de Sebasta figlio del fu Giovanni de Sebasta, della città di Sant'Agata, una casa nella stessa città, indicandone i confini, per il prezzo di due once d'oro.

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Charter: 2 AA III 59
Date: 1244 novembre
AbstractMaria, Sergio, Giacomo, e Sepellina Accico, figli di Napoletano Accico predefunto, ed i due ultimi col consenso della madre, a nome Maria Pedimolla, e del costei vivente secondo marito Giovanni di Capua, permutano con Leonardo Ferraro, figliuolo di Ribaldo e Giuditta, una loro casa con orto ed altre adjacenze, avente la porta d'entrata nel vico “Campana” o “Forcillense” (della quale casa si dinotano con precisione la provenienza ed i confini); ricevendone in cambio un pezzo di territorio di sei moggia posto nel luogo denominato “In pede de illu lacu”, del quale egualmente si designano la provegnenza ed i confini.

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Charter: 2 AA III 58
Date: 1245 […]
AbstractUn figlio di Tommaso de Guarnerio dà a titolo di permuta a Giovanni figlio del quondam Matteo de Umfrido una terra nel luogo detto “Corno”, indicandone i confini; e ne riceve in cambio un'altra terra nello stesso territorio, della quale parimenti sono indicati i confini.(This charter is being printed, edited by the Research group of the University of Naples Federico II)

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Charter: 2 AA III 60
Date: 1246 marzo
AbstractGiovanni de Franco e Magalda sua moglie, da lui come suo mundualdo autorizzata, vendono a Roberto de Franco, fratello del medesimo Giovanni, una casa nel casale di Vitolano con l'annesso cortile, indicandone i confini, per il prezzo d'un'oncia d'oro e due tarì d'oro.(This charter is being printed, edited by the Research group of the University of Naples Federico II)

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