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Collection: edizione digitale dei documenti dell'abbazia di S. Maria della Grotta di Vitulano (BN). 1200-1250

Il progetto editoriale di S. Maria della Grotta ed il gruppo di ricerca

Perché la nostra edizione è una Edizione critica digitale

Transmedialità

Diversi tipi di outputs

Multiformità

Modelli di codifica

Fluidità e crowdsourcing

ENGLISH LANGUAGE

The editorial project S. Maria della Grotta and the research group

Project financing and institutional framework

Why SMG 13th century is a Scholarly Digital Edition

Transmedialisation

Different kind of outputs

Multiformity

Encoding models

Fluidity and crowdsourcing

Risorse

Resources about the SMG 13th century editorial project

The context. The digitisation of the parchments of the BSNSP:
A. AMBROSIO, Open the shrine. The South Italian charters preserved at the Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria are now accessible for all on Monasterium.net, in Italian language here.

On the S. Maria della Grotta project (in cooperation with the Town of Vitulano, BN), here the details

Have a look at the Digital Archive of S. Maria della Grotta (12th century parchments) here.

Bibliografia essenziale

Essential Bibliography

A. ZORZI, Documenti, archivi digitali, metafonti, in I Medici in rete: Ricerca e progettualità scientifica a proposito dell’archivio mediceo avanti il Principato, a cura di I. COTTA e F. KLEIN, Firenze, Olschki, 2003, 37–57.
M. ANSANI, Edizione digitale di fonti diplomatiche: esperienze, modelli testuali, priorità, in «Reti Medievali–Rivista», 7/2 (2006).
P. SAHLE, Digitales Archiv – Digitale Edition. Anmerkungen zur Begriffsklärung, in Literatur und Literaturwissenschaft auf dem Weg zu den neuen Medien. Eine Standortsbestimmung, a cura di M. STOLZ – L. M. GISI – J. LOOP, Zurigo, germanistik.ch, 2007, 64-84.
M. ANSANI – A. GHIGNOLI, Testi digitali: nuovi media e documenti medievali, in Les historiens et l’informatique. Un métier à réinventer, a cura di J.-P. GENET e A. ZORZI, Rome, Ecole Française de Rome, 2011, 73–86.
P. SAHLE, Digitale Editionsformen. Zum Umgang mit der Überlieferung unter den Bedingungen des Medienwandels, 3 voll., Norderstedt, BoD, 2013.
F. MESCHINI, Edizioni critiche digitali: sul rapporto tra testo, edizione e tecnologia, in «DigItalia» 2 (2013), 24–42.
F. TOMASI, L’ecdotica e le tecnologie. Tra applicazioni, principi e un esperimento / Ecdótica y tecnologías. Aplicaciones, principios y un experimento, in «Anuario Lope de Vega. Texto, literatura, cultura» 20 (2014), 84–98.
G. VOGELER, Digital Diplomatics: What Could the Computer Change in the Study of Medieval Documents?, in: «Initial. A Review of Medieval Studies», 2 (2014), 163-185.
E. PIERAZZO, Digital Scholarly Editing. Theories, Models and Methods, Farnham, Ashgate, 2015, preliminary version.
P. SAHLE in collaborazione con Georg VOGELER e con i membri dell’IDE (Institut für Dokumentologie und Editorik), Criteri per la recensione delle edizioni digitali scientifiche (EDS), versione 1.1, Institut für Dokumentologie und Editorik, giugno 2015.
P. SAHLE, What Is a Scholarly Digital Edition (SDE)?, in Digital Scholarly Editing. Theory, Practice and Future Perspectives, a cura di M. DRISCOLL – E. PIERAZZO, Cambridge, Open Book Publishers, 2016, 19-39.
Digital Scholarly Editing. Theory, Practice and Future Perspectives, a cura di M. DRISCOLL – E. PIERAZZO, Cambridge, Open Book Publishers, 2016.
Advances in Digital Scholarly Editing. Papers presented at the DiXiT conferences in The Hague, Cologne, and Antwerp, a cura di P. BOOT et alii, Leiden, Sidestone Press, 2017

I primi risultati del progetto sono stati presentati qui:

Presentation of the first results of the project:

A. AMBROSIO, Digital Critical Editions of Medieval Documents on Monasterium.Net, in L’édition en ligne de documents d’archives médiévaux: enjeux, méthodologie et défis, Colloque international-Centre de Recherche Universitaire Lorrain d’Histoire (CRULH) de Nancy (Nancy, 9-10 June 2016), Atelier de recherche sur les textes médiévaux, Turnhout, Brepols Publishers, in print.

Southern Italy in the Norman and Staufen Periods, III: Documents and Digital Technologies, Session at Leeds International Medieval Congress, Institute for Medieval Studies of Leeds, Leeds (4-7 July 2016) – organizator and moderator: Antonella Ambrosio; papers: Adele Di Lorenzo, Paola Massa, Vera Isabell Schwarz-Ricci.

A. AMBROSIO, La marcatura e le forme dei documenti privati medievali nell’Italia meridionale. L’edizione digitale delle carte dell’abbazia di S. Maria in Gruptis di Vitulano, in occasion of La edición diplomática del documento notarial y concejil en la era digital / The Scholarly Edition of Notarial and Municipal Charters in the Digital Age, University of Oviedo and DiXiT (Avilés, 10-11 October 2016).

Il progetto editoriale di S. Maria della Grotta ed il gruppo di ricerca

L’edizione digitale e cartacea dei documenti della prima metà del XIII secolo provenienti dall’archivio dell’abbazia di S. Maria in Gruptis, (denominata anche di S. Maria della Grotta), situata a Vitulano presso Benevento, nasce dagli sforzi di alcuni studiosi di documenti medievali, afferenti all’università degli Studi di Napoli Federico II, all’Università La Sapienza di Roma e all’Università di Graz. Si tratta di Giovanni Araldi, Maria Rosaria Falcone, Paola Massa, Vera Isabell Schwarz-Ricci, Elisa Vendemia, Georg Vogeler. A questo gruppo di ricerca, coordinato da Antonella Ambrosio, si è affiancato poi un digital humanist, sotto la supervisione dello stesso Georg Vogeler, professore di Digital Humanities presso il Zentrum für Informationsmodellierung dell’Università di Graz.

Perché la nostra edizione è una Edizione critica digitale

I risultati di questa edizione vanno collocati e intesi nel più vasto quadro di alcune importanti acquisizioni del vivace dibattito europeo riguardo a quelle che sono definite le Scholarly Digital Editions, i primi passi del quale risalgono agli anni Novanta del secolo scorso. Si può parlare oggi, infatti, di una metodologia di edizione digitale che, evolvendosi al passo della tecnologia (utilizzo del CD-ROM, diffusione di Internet, sviluppo del Database/WWW), ha ripensato soprattutto a come quest’ultima possa influenzare profondamente l’elaborazione delle edizioni critiche da parte degli studiosi, tenendo al contempo sempre salda l’esigenza di non dimenticare la metodologia di edizione tradizionale, consolidata da un’antica e ricca tradizione di studi.

Transmedialità

Innanzitutto, grazie ai contributi di studiosi di differente formazione ed esperienza, si è compreso che le edizioni digitali tendono a ‘transmedializzare’ le pratiche dell’editore. La metodologia ecdotica che agisce su supporto cartaceo è invece caratterizzata di sovente da scelte dettate anche da fattori determinati dal mezzo che stiamo utilizzando, e dalle relative consuetudini inveterate dalla pratica, e non tanto dalle esigenze della documentazione e dagli sforzi interpretativi. Basti pensare a problemi quali il tutelare la limitatezza dello spazio nella stampa, il tener sempre ben presente le dimensioni e le caratteristiche del layout di pagina, la consapevolezza di stare producendo testi in alcun modo modificabili dopo la pubblicazione. Fare edizioni in ambiente digitale consente, invece, di prendere decisioni riguardo all’edizione dei documenti sui quali si sta lavorando indipendentemente dalle modalità con le quali essi vengono trasmessi al pubblico.

Diversi tipi di outputs

Per questo motivo, abbiamo deciso di sperimentare più forme di diffusione dell’edizione delle carte dell’abbazia di S. Maria della Grotta: gli stessi dati compaiono online sul portale monasterium.net (anche in file XML), sul Web in forma di file .pdf in open access (indipendente dagli strumenti offerti da monasterium.net e presto disponibile su FEDOA), e, infine, nel tradizionale formato a stampa per la Carlone Editore. Sulla scorta di questi dati raccolti nelle nostre procedure di lavoro ai quali andranno affiancati le reazioni degli utenti e dei lettori probabilmente si potrà riflettere con maggiore chiarezza riguardo al problema sopra riportato.

Multiformità

Un’altra importante acquisizione dell’approccio digitale di respiro europeo alla metodologia di edizione consiste nella definitiva consacrazione della multiformità del documento. Sebbene da tempo faccia parte dell’orizzonte mentale del diplomatista la convinzione che un documento non sia assolutamente da intendersi come un semplice elenco di parole, la metodologia di edizione ‘tradizionale’ ha continuato a proporne una tale visione ridotta, di fatto, al solo testo. In ambiente digitale è possibile fornire diverse rappresentazioni, alternative tra loro, dello stesso documento: in particolare come un’ immagine, ma anche come un testo dotato di struttura diplomatistica, o ancora come un insieme di riferimenti a luoghi, a persone, o a istituti giuridici. Le immagini, in particolar modo, se presenti nelle edizioni online, ci permettono di rilevare ogni singolo signum notarile e la sua collocazione sulla pergamena, o ancora di analizzare la scrittura delle sottoscrizioni e quella del testo documentario; esse sono utilissime per cogliere dunque quel complesso di informazioni che rapidamente possono essere catturate dallo sguardo e analizzate in profondità dagli strumenti digitali e che invece risultano rappresentate poco o male su supporto cartaceo.

Modelli di codifica

L’utilizzo del portale Monasterium.net e in particolare del software MOM-Ca su di esso disponibile, ha permesso agli editori delle pergamene dell’abbazia di S. Maria della Grotta di fonire le riproduzioni digitali ad alta risoluzione delle pergamene e di attuarne una codifica del testo nel metalinguaggio XML, facilitata dal software userfriendly, che pur sobria (limitata alla struttura diplomatistica, per così dire, di base) ha comunque presupposto l’elaborazione di un modello di codifica all’interno di quello proposto dallo standard di codifica internazionale CEI, la Charters Encoding Initiative – un dialetto o variante della TEI-P4, Text Encoding Initiative, – appositamente pensato per il documento bassomedievale dell’Italia meridionale a tradizione longobarda. Ci auguriamo che tale codifica, presente online e lì suscettibile di ulteriori ampliamenti ed elaborazioni futuri, possa descrivere e trasmettere in modo sempre più efficace la ricchezza, la bellezza e la pregnanza di questo tipo di documentazione destinandola a ulteriori rielaborazioni, anche in altri contesti.

Fluidità e crowdsourcing

Ora un ultimo, e cruciale aspetto per noi, da considerare. Il dibattito sorto intorno alle Scholarly Digital Editions ha riconosciuto che il testo in ambiente digitale diventa fluido. L’edizione digitale, infatti, consente di restituire non un testo rigido, fisso, come accade nell’edizione a stampa, ma un testo e perfino un corpus di testi flessibili, perché suscettibili di aggiornamenti nel corso del tempo.
Riuscire a pubblicare i documenti dell’abbazia di Santa Maria della Grotta nell’ambito di monasterium.net ha rappresentato da questo punto di vista, e continuerà a farlo nei prossimi anni, un vero e proprio potenziamento dell’edizione, in quanto il portale ha consentito a noi ricercatori di poter contare su un progetto con una prima fase conclusa e con risultati che contemporaneamente abbiamo affidato anche alla stampa, ma nello stesso tempo ci permette e ci permetterà in futuro di incrementarlo e di migliorarlo ulteriormente e in ogni direzione. Inoltre, il portale prevede che gli utenti, seppure avallati da un moderatore, possano suggerire modifiche alla versione pubblicata e abbiano la possibilità di affiancare nuove edizioni degli stessi documenti a quelle già presenti, o addirittura di contribuire con altri documenti e con le relative edizioni, qualora altri originali venissero alla luce in sedi di conservazioni, mai collegate finora alle vicende della storia della documentazione dell’abbazia, e quindi sconosciuti. Ciò potrebbe mutare rapidamente le pratiche di ricerca, rendendo attuabile una vera e propria operazione di crowdsourcing, magari alimentata da comunità di studiosi di differente formazione e provenienti da differenti aree geografiche, per i quali l’interesse per la documentazione e il Web funzionerebbero da potenti catalizzatori e da occasione di incontro, in un campo come quello delle edizioni documentarie che soffre, soprattutto nella lunga durata, di mancanza di energie e di professionalità, che sono invece fortemente necessarie al suo sviluppo.

(Testo liberamente tratto da: I documenti dell’abbazia di S. Maria della Grotta di Vitulano (BN). 1200-1250, a cura di Antonella Ambrosio, Vera Isabell Schwarz-Ricci, Georg Vogeler (con le edizioni di Antonella Ambrosio, Giovanni Araldi, Maria Rosaria Falcone, Paola Massa, Vera Isabell Schwarz-Ricci, Maria Elisabetta Vendemia, Georg Vogeler), versione a stampa, Battipaglia (SA), Carlone & Laveglia editore, 2018)

The editorial project S. Maria della Grotta and the research group

The digital and paper edition of the documents of the first half of the 13th century from the archive of the abbey of S. Maria in Gruptis (also called S. Maria della Grotta), located in Vitulano near Benevento, originates from the efforts of some scholars of medieval documents from the Università degli studi di Napoli, Federico II, the Università La Sapienza, Rome, and the University of Graz. These are Giovanni Araldi, Maria Rosaria Falcone, Paola Massa, Vera Schwarz-Ricci, Maria Elisabetta Vendemia, Georg Vogeler. This research group, coordinated by Antonella Ambrosio, was then supported by a Digital Humanist, supervised by the same Georg Vogeler, professor of Digital Humanities at the Zentrum für Informationsmodellierung of the University of Graz.

Project financing and institutional framework

The work was entirely carried out within the activities framework of two European projects located at the Dipartimento di Studi Umanistici of the same university of Naples, concerning the study and the management of historical and archival documentation online: ENArC (European Network on Archival Cooperation) – EU, Culture Programme 2007-2013 ; and co:op (co:op – community as opportunity. the creative archives’ and users’ network) – EU, Creative Europe 2014-2020 , both in cooperation with ICARUS (International Centre for Archival Research) . As such it is placed within the more extensive research project of the Monasterium Italy group that aims at medieval Italian documents in general and their representations on the Web. The activities started in 2008 with the parchment fonds preserved at the Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria – which contains a substantial nucleus coming from S. Maria della Grotta –, they developed first within the Laboratorio di Storia della documentazione (UNINA) and continue now in the Laboratorio di Documenti storici sul Web (UNINA).

Why SMG 13th century is a Scholarly Digital Edition

The results of this edition should be placed and understood in the broader context of some important achievements of the lively European debate on what are termed the Scholarly Digital Editions. The first steps of this discussion date back to the nineties of the last century and as a result today we can speak of a veritable methodology of the digital edition which evolved in step with the technology (use of the CD-ROM, diffusion of internet, development of databases / WWW) and has reconsidered, above all, how the latter can profoundly influence the elaboration of critical editions by scholars, while keeping firmly in mind the traditional publishing methodology, consolidated by an ancient and rich tradition of studies.

Transmedialisation

First of all, thanks to the contributions of scholars of different education and experience, we have realised that digital editions tend to ‘transmedialise’ the editorial practices. The methodology of textual criticism on paper is characterized also by factors determined by the medium we are using, and by the relative deep-rooted habits, and less by the demands of the documentation and the interpretive efforts. For example just think of problems as the limited space in print, the need to keep in mind the dimensions and the layout of the page, and the constant awareness of producing – once published – ‘eternal’, non editable texts. By contrast, creating editions in a digital environment allows to make editorial decisions about the documents on which you are working regardless of the way in which they are transmitted to the public.

Different kind of outputs

This is why we decided to test different forms of dissemination for the documents of the abbey S. Maria della Grotta: the data appear online on the portal Monasterium.Net (in XML format, too), open access on the web in PDF format (independent of the tools provided by Monasterium.Net and soon available on FEDOA) and eventually in traditional paper format, published by Carlone & Laveglia. On the basis of the data collected in our working procedures and increased by the feedback of users and readers it is likely that we will be able to reflect more clearly on the above problem.

Multiformity

Another important acquisition of a digital approach to editorial methodology consists in the definitive assertion of the multiformity of the document. Although for some time now the conviction has been in the ken of diplomatists that a document is by no means only a simple list of words (the text), the methodology of the ‘traditional’ edition has continued to propose this reduced vision. In contrast, the digital environment can provide different and alternative representations of the same document: in particular as an image, but also as a text with a diplomatic structure, or as a set of references to places, persons, or institutions. In particular the presence of images enables us to detect each individual notarial signum and its location on the parchment, or to analyse the writing of subscriptions and that of the documentary text; they provide exactly the set of information that can be quickly captured by the eye and analysed in depth by digital tools, but is represented poorly or lost on paper.

Encoding models

The use of the portal Monasterium.Net allowed the editors of the parchments of the abbey of S. Maria della Grotta to provide high-resolution digital reproductions of the parchments and to implement a text encoding in XML metalanguage, facilitated thanks to the portal’s user-friendly editing software, MOM-CA. This mark-up, while sober from the point of view of diplomatistic structure, has required the development of a specific encoding model within the model proposed by the international encoding standard CEI, the Charter Encoding Initiative , which integrates into the P4-version of the TEI, the Text Encoding Initiative , the de facto standard for the mark-up of text in Humanities. Our model is specially designed for the late mediaeval South Italian document of Lombard tradition. We hope that this codification, available online and there susceptible to further extensions and future elaborations, can describe and transmit in an increasingly effective way the richness, the beauty and the significance of this type of documentation, destining it to further re-elaborations, also in other contexts.

Fluidity and crowdsourcing

Now one last – and crucial for us – aspect to consider. The debate on Scholarly Digital Editions has recognised that text in the digital environment is becoming fluid. Indeed, the digital edition allows you to return not a rigid, fixed text as happens in a printed edition, but a flexible text or even a corpus of flexible texts because updateable over time.
From this point of view, being able to publish the documents of S. Maria della Grotta within Monasterium.Net has represented – and will continue to represent in the coming years – a real enhancement of the edition, since the portal has enabled us researchers to realise a step-by-step project with a initial completed phase, with its results also entrusted to print, and a following phase of further increase and improvement in every direction. In addition, users of the portal can suggest changes to the published version – to be validated by a moderator – and have the opportunity to add new editions of the same documents to those already present, or even to add other documents and their editions if unknown originals come to light in unsuspected places of conservation without connection to the history of the abbey’s documentation. This could rapidly change research practices, making a real crowdsourcing operation feasible, perhaps fed by communities of scholars of different education and coming from different geographical areas, for whom the interest in the documentation and the Web would work as powerful catalysts and opportunities for meeting, in a field such as the edition of documents that suffers, especially in the long run, from a lack of energy and professionalism, which are essential for its development.

(The text is freely drawn from: Introduzione in I documenti dell’abbazia di S. Maria della Grotta di Vitulano (BN). 1200-1250, a cura di A. Ambrosio, V. Schwarz-Ricci, G. Vogeler (con le edizioni di Antonella Ambrosio, Giovanni Araldi, Maria Rosaria Falcone, Paola Massa, Vera Isabell Schwarz-Ricci, Maria Elisabetta Vendemia, Georg Vogeler), versione a stampa, Carlone & Laveglia editore 2018, in print.)

This collections is public under a CC-BY-NC licence.