Fond: 01 - Atti giudiziari (2 AA I)
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Charter: 2 AA I 1
Date: 1170 gennaio
Abstract: “Scriptum memorie” fatto da Giovanni Bove figlio di Giovanni Aldebrando di ciò che, “congregata curia”, Petro de Revello “Domini Comitis Camerarii”, Lorenzo giudice di Cervinara, ed altri giudici e buoni uomini, giudicarono della querela deposta contro Obaldo Carbonario, perchè “sine iudicio dissaisivit” esso Giovanni Bove di alcune terre, ch'egli e suo padre avevano possedute, dal tempo “Domini Malgeri” in buona fede e per cambio senza terratico. La qual cosa udita dal conte suo signore aveva ordinato al detto Pietro di Revello di rendere giustizia, e quello “congregatis iudicibus aliisque bonis hominibus” richiese Giovanni che dimostrasse le ragioni del suo dritto. Egli affermò aver perduto l'istrumento in cui erano contenute, scritto da Manasseo notaio e roborato da Guglielmo giudice, e poichè i giudici Giovanni e Rigizio dicevano di aver veduto e letto quell'istrumento, Lorenzo decise che Giovanni Bove dovesse possedere quelle terre liberamente e senza terratico.
Charter: 2 AA I 3
Date: 1179 luglio 8
Abstract: “Memoratorium” fatto da Bartolomeo figlio del quondam Giovanni Visconti, e Giovanni suo figliastro, di quello che avanti a Luca giudice e ad altri buoni uomini convennero con Giovanni di Alaraldo di Airola cioè che esso Giovanni si obbligò a fornire Abmimebad di lui pupillo figlio del quondam per 10 anni di vesti e di ogni altra cosa necessaria in cambio di 18 tarì buoni di Amalfi, “duos cistas mediam” di grano, una di orzo, “et medietatem quorundam organeorum”.
Charter: 2 AA I 5
Date: 1202 ottobre
Abstract: This charter has been edited by the Research group of the University of Naples Federico II in the Edizione digitale dei documenti dell'abbazia di S. Maria della Grotta di Vitulano (BN). 1200-1250: http://monasterium.net/mom/SMG1200-1250/7/charter
Charter: 2 AA I 6
Date: 1206 settembre 6
Abstract: Giovanni Zito giudice di Limata ricorda che nella vigilia di Santa Maria di agosto (14 agosto) comparve innanzi a lui il baglivo di Giovanni signore di San Framondo in Limata, ed in presenza di altre persone ordinò, tanto da parte del detto signore di San Framondo, a lui, quanto da parte di Guglielmo di Sant'Angelo, signore di Farneto, ad Alamo, viceconte dello stesso Guglielmo di Sant'Angelo, che per parte del medesimo fosse Giovanni figlio di Uguccione, come rappresentante di Scialta moglie di Nocetasio milite di Monteforte, messo in possesso d'un pezzo di territorio vicino a' possedimenti del detto Nocetasio su la via che mena a Casal Venere, divenendo quel pezzo di territorio da' detti possedimenti. Di tutto questo il detto giudice vuole che Roffredo notaio in Benevento formi una scrittura.
Charter: 2 AA I 7
Date: 1220 marzo
Abstract: I figli del fu Pietro di Revello, essendo stati da Riccardo conte di Celano investiti del feudo di Tocco, avevano citato i loro uomini a prestare il giuramento di fedeltà. Si nega a farlo Laganetto figlio del fu Giovanni di Arpino per le terre da lui tenute in quel territorio, dicendo di non essere mai dipeso da' conti di Tocco; e dopo qualche controversia si viene ad una transazione, in virtù della quale i fratelli Di Revello rinunziano ad ogni dritto che potrebbero avere in tal riguardo, ricevendo dal detto Laganetto un'oncia d'oro. (This charter is being printed, edited by the Research group of the University of Naples Federico II)
Charter: 2 AA I 8
Date: 1225 novembre
Abstract: Bartolomeo figliuolo del fu notar Ieconia, tanto per parte sua, quanto per parte del suo fratello Guglielmo giudice, aveva citato Guglielmo de Rocca come garante di due orti dal medesimo venduti a Giovanni de Roberto e sua moglie Floraddasa, e domandava che gli fossero restituiti, essendo appartenuti al suo padre, come risultava da pubblico istrumento. Avendo il convenuto opposto la prescrizione trentennale, Bartolomeo nega il possesso, e produce un istrumento del 1183, anno decimottavo del regno di Guglielmo, mese di maggio, che si riporta per intero. Questo istrumento inserito contiene una donazione, che Sabina, figlia di Roberto Annamo, col consenso del suo mundualdo Giovanni Taburno, fece al notaro Ieconia figlio del fu giudice Giovanni, de' due orti suddetti posti nel casale di Vitolano nel luogo detto Canpuaspu, insieme con molte altre cose che le aveva donato il padre con riserva d'usufrutto sua vita durante. Indica i confini de' due orti, e riceve per launegilt dodici tarì di Amalfi e molti grati servigi. L'istante Bartolomeo, anche per parte del fratello Guglielmo, in seguito alle pruove di possesso fatte dal convenuto Guglielmo de Rocca, rinunzia alla lite, ed in linea di transazione riceve dal medesimo un'oncia d'oro.(This charter is being printed, edited by the Research group of the University of Naples Federico II)
Charter: 2 AA I 9
Date: 1253 febbraio
Abstract: Pasqua figlia del fu Rocco aveva promosso una lite contro Capuano figlio del fu Marturo Fasano per la mala amministrazione dal costui padre tenuta de' beni a lei pervenuti dal suo paterno retaggio. Ora in linea di transazione rinunzia alla lite, ricevendo una somma di tarì siciliani, la cui cifra è deleta.
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