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Charter: fondo pargamenaceo (1197-1499) Seminario, 171
Signature: Seminario, 171
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1419 febbraio 22, Teggiano
Pietro Lupo, giacendo a letto ammalato, detta il suo ultimo testamento, nominando erede di tutti suoi beni la figlia Francesca, la quale è tenuta a far celebrare ogni anno, in suffragio dell’anima del testatore, messe nelle chiese di S. Agostino e di S. Andrea; nel caso che Francesca non assolva tale compito, succedano, nel possesso dei beni, le suddette chiese con l’onere predetto; in caso di inadempienza di dette chiese, succeda il monastero di S. Lorenzo della Certosa di Padula, anche senza l’onere suddetto, purché i frati preghino per l’anima sua e per quelle dei suoi parenti; elegge come luogo di sepoltura la chiesa di S. Agostino, alla quale lascia 4 tarì e lega quanto basta per la cera del giorno della sua morte; lega 2 tarì a ciascun presbitero o monaco intervenuto alle sue esequie; lega poi una fiaccola del valore di 1 tarì alle seguenti chiese: S. Agostino, S. Andrea, S. Francesco, SS. Annunziata, S. Angelo, S. Martino, S. Salvatore, S. Eustachio, S. Antonio dei Carboni; una fiaccola dello stesso valore ai Battenti; lega poi quanto occorre per messe di S. Gregorio; alla chiesa di S. Agostino una terra in località "La Pitinella", alla chiesa di S. Andrea una terra in località "Paterno", a Caterina sua nipote, per maritaggio, tutte le terre che egli possiede in "Campo Rotundo" e altri piccoli terreni nel luogo detto "Lo Vallo de Sancto Laurentio"; a Giovannella sua nipote la tempa che fu di Cornacchia; a Marinella sua nipote una terra nel luogo detto "Sopra lo molino de Sancto Zaccaria di Sassano" e una terra in località "Fagito"; ammette di aver ricevuto da Perna sua moglie 3 once d’oro in dote; dice di aver venduto a Nicola de Mandarella di Dianouna giovenca per 1 oncia d’oro, di cui però ha ricevuto soltanto 6 tarì, mentre il rimanente il detto Nicola si è impegnato a saldarlo nel seguente modo: 4 tarì entro il presente mese di febbraio, 10 tarì ad aprile e i rimanenti 10 tarì a maggio; ammette di aver ricevuto da Perna sua moglie i beni promessi al tempo del suo matrimonio, e cioè: 10 once d’oro e due letti con apparati; comanda che il frumento conservato nel suo granaio sia assegnato alla moglie, alla quale lascia anche una tunica del valore di 15 tarì; una tunica simile anche a Francesca sua figlia e alle nipoti Masella, Caterina, Giovannella e Marinella; a Ruggero Carrano, suo genero, lega un mantello del valore di 15 tarì; dice di possedere 9 vacche grosse che sono in custodia di Angelo Maczarella, al quale promise per custodia e salario1tarì e 15 grani per ciascun capo, e al quale ha versato finora per il salario 6 tarì e 5 grani; lascia 3 tarì alla chiesa di S. Andrea per decime non pagate; lega un cappuccio del valore di 3 tarì a Nicola Russo; vuole che Perna sua moglie sia proprietaria, assieme a Francesca sua figlia, di tutti i predetti beni, a patto che si mantenga casta; lega 1 tarì al suo padrino, 1 tarì al notaio e 1 tarì al giudice; infine nomina esecutori testamentari il presbitero Nicola de Lampo, Giovanni Russo e la moglie Perna.
Source Regest: A. Didier, Regesti delle pergamene di Teggiano (1197 - 1499), Altavilla Silentina, Edizioni Studi Storici Meridionali 1988, pp. 90-91, reg.236; A. Didier, Regesti delle pergamene di Teggiano (1197-1805), Salerno, Carlone Editore 2003, pp. 96-97, reg. 236.
 


Current repository
Teggiano, Biblioteca del seminario vescovileperg. 157.

Material: Pergamenaceo
Condition: Mediocre
    Graphics: 
    x
    Places
    • Certosa di san Lorenzo in Padula
    • Teggiano (SA), Campania
    Persons
    • figlia di Pietro Lupo
    • genero di Pietro Lupo
    • moglie di Pietro Lupo
    • nipote di Pietro Lupo
    • padre di Francesca, marito di Perna
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