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Charter: fondo pargamenaceo (1197-1499) Seminario, 191
Signature: Seminario, 191
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1433 marzo 22, Teggiano
Ruggero del "magister" Matteo, giacendo a letto ammalato, detta il suo ultimo testamento, istituendo sua erede la nipote Novella in 15 tarì, in modo che non possa pretendere altro sopra i suoi beni; elegge come luogo di sepoltura la chiesa di S. Angelo ("in pede scalarum campanilis prope cancellam"), alla quale lega "pro fratancia" 8 tarì; in caso che i preti di questa chiesa non autorizzino tale sepoltura, elegge la chiesa di S. Maria Annunziata (in cui è sepolto il genitore), alla quale lega la stessa somma; lega 2 grani a ciascun presbitero o frate intervenuto alle sue esequie e quanto occorre per la cera del rito funebre; lega poi una fiaccola del prezzo di 1 tarì a ciascuna chiesa parrocchiale della terra di Diano nonché una fiaccola simile a ciascuna delle seguenti chiese: S. Francesco, S. Maria Annunziata, S. Agostino e S. Benedetto; un’altra fiaccola, e sempre dello valore, lega rispettivamente ai confrati dell’Annunziata e a quelli di S. Maria Maggiore; 15 grani per cinque messe nel giorno della sua morte, 1 tarì e mezzo a sei preti per la vigilia, quanto basta per le messe di S. Gregorio, dell’Avvento e di S. Caterina, 15 tarì in beneficio dell’Ospedale dell’Annunziata, 1 oncia in beneficio della chiesa di S. Giacomo, che vuole completata a sue spese, per mani dei distributori del testamento; un vitellino di latte a Tommaso di Rofrano, per i suoi buoni servizi; ammette di aver ricevuto da Ritella sua moglie beni stabili stimati per il valore di 2 once e la somma di 20 once in contanti, con la quale costituì una rendita di 7 once da usufruire dopo la sua morte dalla stessa Ritella, con il patto che, dopo la morte della donna, detta somma venga data in beneficio dei ponti e delle vie di Diano; ordina di restituire alla moglie le robe dotali del valore di 2 once; alla stessa lega 2 tarì per il suo buon carattere e vuole che abiti nelle sue case vita natural durante, e che abbia gli alimenti e tutto ciò che è necessario per vivere, beninteso fino a che si manterrà casta; a Ritella lega anche il vino che egli possiede in terra "Casellarum"; vuole che la stessa sia usufruttuaria di una vigna a Vallecupa e di un castagneto tenuto in buone condizioni; comanda che nel giorno della sua morte siano distribuiti ai poveri 4 tomoli di pane e 2 tomoli di vino; lega alla chiesa di S. Agostino una terra del valore di 1 oncia, 6 tarì in beneficio della chiesa di S. Maria Maggiore, 1 tarì a Clarella figlia di Cecco de Marcolfo, 1 tarì a Luigi de Francesco, 1 tarì a Giacomo Pollisano, ad Angelo Cacasolo la parte di legname che egli possiede in comune con lui; 6 tarì a Giovanna moglie di Nicola Schifelli.6 tarì ad Angela de Heustasio, 5 tarì a Caterina de Heustasio, 5 tarì a Perna de Heustasio; dice che ha permutato con certi patti la casa che fu di Angelo di Caggiano e vuole che sia assegnata alla chiesa dell’Annunziata; lega 6 tarì in beneficio della chiesa di S. Francesco; alle chiese di S. Angelo e dell’Annunziata lega tutte le terre site in località Silla, così che i presbiteri e i frati delle stesse possano far celebrare ogni anno, nell’anniversario della sua morte, messe per l’importo di 6 tarì (3 tarì per ciascuna chiesa); in caso di inadempienza dei suddetti presbiteri e frati, le dette terre vengano assegnate ai suoi eredi e successori, beninteso con lo stesso onere; lega un vitellino da latte a Roberto suo padrino spirituale, 2 tarì a Leonardo de Masono, 2 tarì a Margherita de Helia, 2 tarì a Masella di Ruggero di Marcuccio; dice che deve avere 5 tarì da Nicola de Sanda, del quale ha un pegno che vuole sia rimesso senza altra soluzione; a Mundonia sua serva un "cilonum" nonché 2 tomoli di grano, un toro e una vacca nel caso che voglia continuare a servire Ritella sua moglie; ai confrati dell’Annunziata 2 barili di vino, 2 tomoli di grano e 10 rotoli di cacio; 15 tarì a Novella sua nipote, 3 tarì ad Angelo de Bisanzio, 15 tarì a Stasio de Heustasio per un mantello e 3 tarì a Pezzuto; stabilisce che tutto ciò che resta dallo scioglimento del suo testamento venga dato in beneficio delle vie, delle fontane e dei ponti di Diano e per maritaggio delle fanciulle povere; ove restasse altro, venga destinato all’acquisto di paramenti sacri per la chiesa di S. Angelo; lega una vacca al notaio Cono Damiano, due terre nelle località S. Lorenzo e Silla alle chiese di S. Angelo e dell’Annunziata; 3 tarì al notaio Cono, 10 grani al giudice e 1 tarì al suo padrino; infine nomina esecutori testamentari fra’ Francesco, Antonio de Scala e Cono Damiano.
Source Regest: A. Didier, Regesti delle pergamene di Teggiano (1197 - 1499), Altavilla Silentina, Edizioni Studi Storici Meridionali 1988, pp. 98-100, reg.259; A. Didier, Regesti delle pergamene di Teggiano (1197-1805), Salerno, Carlone Editore 2003, p. 106-107, reg. 259.
 


Current repository
Teggiano, Biblioteca del seminario vescovileperg. 176.

Material: Pergamenaceo
Condition: Discreto
    Graphics: 
    x
    Places
    • Teggiano (SA), Campania
    Persons
    • figlia di Cecco di Marcolfo
    • figlia di Ruggero di Marcuccio
    • figlio del magister Matteo
    • marito di Giovanna
    • moglie di Nicola Schifelli
    • moglie di Ruggero
    • nipote di Ruggero
    • nipote ed erede di Ruggero
    • padre di Clarella
    • padre di Masella
    • padre di Ruggero
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