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Charter: fondo pargamenaceo (1197-1499) Seminario, 254 (inserto)
Signature: Seminario, 254 (inserto)
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1491 ottobre 31, Teggiano
Il presbitero Domenico Maratea, abate della chiesa di S. Maria Maggiore, giacendo infermo nella sua casa sita nei pressi di detta chiesa, fa il suo ultimo testamento, nominando suoi eredi il presbiteroGiovanni Maratea, cantore della stessa chiesa, e Biagio Maratea suoi nipoti carnali, nonché Galeazzo Maratea col consenso di detto cantore; dispone che il suo corpo sia seppellito in S. Maria Maggiore, alla quale chiesa lega in beneficio diecitarì; lega poi tregrani a ciascun presbitero che intervenisse alla vigilia delle sue esequie e le elemosine consuete ad ogni presbitero che intervenisse nel giorno delle sue esequie; inoltre dodici libbre di cera per le luminarie della cerimonia funebre e dispone che ad ogni libbra si ricavino otto ceri; lega una fiaccola di tre libbre di cera alla chiesa di S. Maria Maggiore e un’altra di due libbre alle seguenti chiese: S. Angelo, S. Andrea, S. Martino, S. Francesco, S. Maria della Pietà, SS. Annunziata, S. Agostino, nonché alla Confraternita di S. Maria Maggiore; lega per la sua anima venti messe da celebrare il giorno della sua morte nonché le messe di S. Gregorio, dell’Avvento e di S. Caterina; comanda che "durante mundo" si celebri l’anniversario della sua morte col suono delle campane e con messe officiate dai presbiteri di S. Maria maggiore in suffragio dell’anima del testatore, lasciando per tali oneri cinque carlini annui nonché il reddito di tretarì che si ricava annualmente dalle sue terre site in località Pedecampo, con la condizione che ove rifiutassero tale legato i presbiteri di S. Maria Maggiore, il suddetto mandato e il legato connesso siano assegnati, nell’ordine, alla chiesa di S. Francesco o a quella di S. Andrea; lega una "anniculam" di due o tre anni e una "nativam" del prezzo di diecitarì ad Isabella moglie del detto Biagio, per i suoi buoni servizi; una "nativam" dello stesso prezzo ad Isabella Maratea sua nipote e un’altra simile a Carimanda moglie del detto Galeazzo; lega un cappuccio didue tarì a ciascuna delle seguenti persone: donFrancesco Mazza aricprete, don Tommaso de Rogerio, Angelillo e Antonio Maratea; dieci tarì a Franco Spagnolo di S. Mauro, che devono essere dati dal detto Galeazzo; lega al detto presbitero Giovanni Maratea una "curtinam" che appartenne alla fu Gemmata Pesticio , a patto che celebri messe di S. Gregorio per l’anima della stessa Gemmata e di suo marito; comanda che si celebrino messe dell’Avvento in suffragio dell’anima del fu Pietro Castellano da parte dei monaci di S. Lorenzo presso Padula, messe che saranno pagate dal detto presbitero Giovanni Maratea, il quale, per sostenere tale spesa, è autorizzato a trattenere per sé una"faciem di materasso e un capitalem"; comanda che la vigna che egli possiede in località "La Castagneta" sia assegnata al detto Galeazzo come è disposto nel testamento della fu Giovannella Maratea, sua sorella; lega un’altra vigna, sita in località "La Fravecta", a Giovanni e Biagio Maratea; una vitella a don Micco di S. Mauro per i suoi buoni servizi; vuole che si osservi la "carania" fatta al tempo del contratto matrimoniale dei detti Galeazzo e Caramanda, e che pertanto le vacche assegnate a Caramanda in questo contratto siano appunto date ad essa "iuxta tenorem dicte caranie", ma, nello stesso tempo, che i frutti di tali vacche siano assegnati a Galeazzo; lega un "anniculum" a Belisandro Maratea diacono, che gli verrà dato al momento della celebrazione della sua prima messa; nomina distributori del testamento l’arciprete don Francesco Mazza e il presbiteroTommaso de Rogerio; lega diecigrani a don Giovanni Sterullo suo padre spirituale, untarì al notaio Nicola Antonio e diecigrani al giudice Antonio; un tomolo di grano, un barile di vino e diecigrani di carni alla Confraternita di S. Maria Maggiore; sottoscrivono il testo il notaioNicola Antonio Celestino, Luigi Matina, Antonello de Exelcia, l’abate Giacomello di Masello de Colecchtia e i presbiteri Giovanni Sturullo, Mariano Paysio e Giacomo de Galterio.
Source Regest:  A. Didier, Regesti delle pergamene di Teggiano (1197-1805), Salerno, Carlone Editore 2003, pp. 134-135, reg. 333.
 


Current repository
Teggiano, Biblioteca del seminario vescovile, inserto in perg. 246.

Material: Pergamenaceo
Condition: Pessimo
    x
    Places
    • Padula-SA, Campania
    • SA, Campania
    • chiesa di San Francesco, Teggiano-SA, Campania
    • chiesa di San Martino, Teggiano-SA, Campania
    • chiesa di Sant'Agostino, Teggiano-SA, Campania
    • chiesa di Sant'Andrea, Teggiano-SA, Campania
    • chiesa di Sant'Angelo, Teggiano-SA, Campania
    • chiesa di Santa Maria Annunziata, Teggian-SA, Campania
    • chiesa di Santa Maria Maggiore, Teggiano-SA, Campania
    • chiesa di Santa Maria della Pietà, Teggiano-SA, Campania
    • monastero di San Lorenzo, Padula-SA, Campania
    Persons
    • Antonio
      • Giacomello di Masello de Colecchtia
        • Angelillo
          • Antonello de Exelcia
            • Antonio Maratea
              • Belisandro Maratea
                • Biagio Maratea
                  • Carimanda
                    • Domenico Maratea
                      • Francesco Mazza
                        • Franco Spagnolo di S. Mauro
                          • Galeazzo Maratea
                            • Gemmata Pesticio
                              • Giacomo de Galterio
                                • Giovannella Maratea
                                  • Giovanni Maratea
                                    • Giovanni Sterullo
                                      • Giovanni Sturullo
                                        • Isabella
                                          • Isabella Maratea
                                            • Luigi Matina
                                              • Mariano Paysio
                                                • Micco di S. Mauro
                                                  • Nicola Antonio
                                                    • Nicola Antonio Celestino
                                                      • Pietro Castellano
                                                        • Tommaso de Rogerio
                                                          • don Tommaso de Rogerio
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