Collection: Archivio virtuale del monastero dei SS. Pietro e Sebastiano
Charter: ASPS, 30
Date: 1382 giugno 13
Abstract: Carlo III re ordina al gran camerario e agli ufficiali competenti per la gabella del sale di continuare a versare ogni anno al monastero di S. Pietro a Castello la rendita di cento tomoli di sale annui o di corrispondere una somma in denaro corrispondente a un tarì e un grano per ogni tomolo.
Charter: ASPS, 31
Date: 1391 settembre 16
Abstract: Luigi II re, avendo ricevuto una supplica da parte di Benutella "Accrozamura", priora del monastero di S. Pietro a Castello, conferma ad esso la donazione del casale di Mariglianella, sito presso Marigliano (v. ASPS, 27 - inserto).
Charter: ASPS, 128
Date: [1400-1499]
Abstract: La Sede Apostolica, avendo ricevuto una supplica da parte delle monache dei SS. Pietro e Sebastiano, reintegra il monastero nel possesso di alcuni beni beni usurpati e concede loro il permesso di farne redigere un inventario.
Charter: ASPS, 129
Date: [1400 - 1499]
Abstract: La Sede Apostolica, acconsentendo ad una richiesta delle monache dei SS. Pietro e Sebastiano, reintegra il monastero nel possesso di alcuni beni alienati incautamente e concede alla priora facoltà di conferire alcuni benefici.
Charter: ASPS, 127
Date: [1400 - 1499]
Abstract: La Sede Apostolica, avendo ricevuto una supplica da parte delle monache del monastero dei SS. Pietro e Sebastiano, concede loro l'assenso a muovere nuovamente causa contro la badessa e le monache del monastero di S. Maria Egiziaca di Napoli, colpevoli di non aver versato al monastero domenicano un censo annuo di sei ducati per un certo appezzamento di terreno, nonostante le monache abbiano già intentato una causa nei loro confronti e abbiano ottenuto la sentenza per la quale il versamento doveva essere effettuato presso Luca Cangiano, canonico napoletano e giudice "apostolica auctoritate deputato".
Charter: ASPS, 32 (inserto)
Date: 1404 dicembre 10
Abstract: Ladislao re rende noto che tutti coloro i quali verranno sorpresi mentre pescano nel tratto di mare su cui il monastero di S. Pietro a Castello gode dello "jus pescandi" senza licenza dei gabellieri preposti o che, pur muniti di regolare licenza, non pagano ogni domenica il diritto di pesca ai gabellieri, verranno sottoposti alla pena di un augustale, un quarto del quale sarà destinato all'eventuale denunciante.
Charter: ASPS, 33
Date: 1405 Novembre 16
Abstract: Lisillo de Arcellis di Napoli, luogotenente di Luigi Aldomorisco di Napoli della curia del viceammiraglio del Regno, e Martuccio Pipino di Napoli giurisperito, giudice e assessore della curia stessa, condannano Cace Capalba di Posillipo ad una pena di quaranta once d'oro per aver violato un bando di re Ladislao di Durazzo riguardante il diritto di pesca del monastero di S. Pietro a Castello (v. ASPS, 32 - inserto), e dichiarano, inoltre, che tale diritto si estende sul litorale dal capo di S. Vincenzo fino a S. Basilio, alla località "Lo Panarello", presso la chiesa di S. Maria de Faro, e che i pescatori devono versare una parte di ogni sei parti pescate dalla località Lo Scorpione fino alla torre di Mergellina e una parte ogni dieci parti pescate dalla torre di Mergellina fino a S. Basilio.
Charter: ASPS, 34
Date: 1409 agosto 4
Abstract: Ladislao re, avendo posto sotto la sua protezione il monastero di S. Pietro a Castello fondato da Carlo II e nel quale al presente vi dimora Teodora di Durazzo, sua consanguinea, e avendo incaricato della cura e della difesa di quest'ultimo persone che godono della sua fiducia, esorta Gurello Origlia di Napoli, logoteta e protonotario del regno, a proteggere i beni di S. Pietro a Castello e il monastero stesso.
Charter: ASPS, 35
Date: 1409 ottobre 15
Abstract: Dionisio de Sarno, su richiesta di Giovanni "de Bienna" cappellano di re Ladislao, alla presenza dei "magistri" della chiesa di S. Maria Maddalena di Napoli nominati dai cinque seggi della città, i nobili Carlone Barrile, Giovanni Tora, Minuto Brancaccio, Anichino Pappacoda e Perrello Scannasorice, dopo aver ricordato che la chiesa di S. Maria Maddalena, sede di una confraternita e cappella regia grazie ad una serie di concessioni dei re Carlo I, Carlo II, Roberto, Ladislao e Giovanna II, gode della protezione dei nobili dei cinque seggi di Napoli, è di patronato di S. Pietro a Castello e alla priora del monastero, Antonella Zurlo, spetta lo "ius presentandi" del cappellano, ne redige l'inventario dei beni: un calice d'argento del valore di quaranta ducati, una croce d'argento del valore di sessanta ducati, un recipiente prezioso del valore di cento ducati, sei pianete di velluto e di seta del valore di novanta ducati, due messali del valore di quaranta ducati, una cassetta di legno d'olivo con alcune reliquie di Maria Maddalena.
Charter: ASPS, 36
Date: 1423 gennaio 12
Abstract: Dionisio de Sarno notaio, su richiesta della regina Giovanna II e alla presenza di Nicola [de Diano] arcivescovo di Napoli, del commissario di Martino V, di alcuni nobili napoletani e della regina stessa, redige l'elenco delle chiese di patronato del monastero di S. Sebastiano traendo [parte delle] notizie da un catasto del 1302. Le chiese sono: S. Pietro apostolo presso Pozzuoli, S. Maria di Vico, S. Nicola di Melito Maggiore, S. Pietro a Castello "fuori fiume", S. Agata a Forcella, S. Benedetto "ad Arcora", S. Eufemia nella regione Ficariola, S. Maria a Portelle, S. Eutimio, S. Maria del Pozzo, S. Sossio, S. Vincenzo, S. Leonardo, S. Maria Maddalena presso il ponte Guizzardo, S. Salvatore, S. Gennaro Spogliamorti, S. Giuliana, S. Giovanni Evangelista, S. Potito nella regione Marmorata, S. Stefano, S. Giacomo, S. Maria "ad Obulum", S. Pietro a Carmignano, S. Maria Vergine "ad illu archu", S. Severo, S. Marcello a Forcella, S. Nicola "alle fontanelle" a Forcella, S. Maria di Gerusalemme presso il monastero di S. Maria Egiziaca, S. Severo nella regione "Summae Plateae", S. Basilio "fuori fiume", S. Pietro a Patierno, S. Sebastiano a Quarto, S. Paolo nel "castrum Lucullanum", S. Barbara nel "castrum Lucullanum", S. Sergio nel "castrum Lucullanum", S. Pietro a Marciano a Forcella, S. Maria "ad plateam" fuori le mura di Napoli, S. Maria di Melito, S. Lucia "contra castrum anticum ubi dicitur Aqua ferrata", S. Barbara presso il monastero di S. Pietro a Castello, S. Pietro "ad Dompetrum", S. Maria "ad Dompetrum", S. Maria a Circolo, S. Pietro "in Vinculis", S. Maria "ad illam Sanctam", S. Bartolomeo "de vicalis", S. Bartolomeo della Strettola, S. Sepolcro nel sedile di Porto.
Charter: ASPS, 38
Date: 1423 maggio 2
Abstract: Dionisio de Sarno notaio, incaricato da Teodora di Durazzo priora di S. Pietro a Castello, trascrive e autentica una iscrizione di una parete della chiesa di S. Pietro "in Vinculis" e una cronaca tratta dall'archivio della Zecca di Napoli alla presenza del notaio Ruggero Pappansogna e di Antonio Orimina, cappellano della chiesa, riguardanti il patronato della chiesa goduto dal suddetto monastero.
Charter: ASPS, 39
Date: 1423 maggio 9
Abstract: Ruggiero Pappansogna notaio, dietro richiesta di Teodora di Durazzo priora di S. Pietro a Castello e in occasione della visita dell’arcivescovo Nicola, alla presenza dei [canonici] Stefano Gaeta e Andrea Brancaccio, trascrive un antico inventario dei beni della chiesa di S. Bartolomeo della Strettola, di patronato del monastero nonché sede della omonima congregazione. I beni sono i seguenti: undici case tenute in concessione da Giovanni Petruzzo, Luigi Coczo, Scaringio Moro, Antonio Boi, Pietro Griffo, Giuseppe Musco, "magister" Raimondo, Antonia Paniczara, Nicola Mora, Maria Piczula, Martino Caperuso, una terra sita a Posillipo; un bosco in località "Petruzzolo"; tre terre a Fuorigrotta; una terra in località imprecisata; due terre a "Servula"; una terra a S. Pietro a Patierno nonché tre calici d'argento, un lume del valore di trenta ducati, due pianete di seta del valore di dieci ducati, tre camicie, due messali, un incensiere d'argento del valore di dieci ducati, due candelieri d'argento del valore di ventiquattro ducati, una reliquia di S. Bartolomeo ornata d'oro del valore di cento ducati donata da Bartolomeo di Capua. Il notaio dichiara, inoltre, che i confrati hanno la facoltà di vendere, dare in concessione o impegnare i suddetti beni solo dopo aver ottenuto il consenso della priora del monastero, alla quale sono obbligati a versare ogni anno, [ il 2 febbraio] in occasione della Candelora, una candela di un'oncia e mezzo e un canestro.
Charter: ASPS, 37
Date:
Abstract: Ruggero Pappansogna notaio, incaricato da Cicilla "de Sicula", dopo aver autenticato un documento conservato nella chiesa di S. Agrippino, esibito da alcuni nobili della regione di Forcella, nel quale si attesta che la chiesa di S. Nicola "alle fontanelle", fondata il 7 marzo 1265, è stata costruita da Aniello Bonifacio, da Antonio Quaranta e da Tommaso de Hercules e dotata di venti ducati da Purinella, figlia di Leone de Sicula, protonotario di Carlo I, descrive la chiesa e le reliquie di S. Nicola e di S. Venera in essa custodite.
Charter: ASPS, 40
Date: 1423 dicembre 8
Abstract: Dionisio de Sarno, notaio, alla presenza dell'arcivescovo Nicola [de Diano], di Giovanni "de Bienna" commissario pontificio, della regina Giovanna II, del priore e dei frati del monastero domenicano di S. Pietro Martire, dei pescatori Giovanni di Posillipo, Pietro della Torre e Antonio di Castellammare, dichiara che la regina gode del diritto di giuspatronato sul monastero e che ad esso spetta un diritto nel tratto di mare prospiciente la spiaggia nei pressi del monastero.
Charter: ASPS, 41
Date: 1424 agosto 4
Abstract: Martino V papa, avendo ricevuto una supplica da parte della priora di S. Pietro a Castello distrutto da un incendio e spogliato di tutti i suoi beni, incarica Stefano abate del monastero dei SS. Severino e Sossio di trasferire le monache nel monastero benedettino di S. Sebastiano ora abitato da un solo monaco e affidato in commenda a Gobello, vescovo di Mileto, e di disporre l'affidamento del monastero ai frati Predicatori.
Charter: ASPS, 42
Date: 1425 febbraio 15
Abstract: Martino V papa, avendo ricevuto una supplica da parte delle monache di S. Pietro a Castello, ordina a [Giovanni Acresta] vescovo di Caserta di confermare la concessione del monastero di S. Sebastiano alle monache domenicane, alla quale si era opposto Nicola [de Diano] arcivescovo di Napoli, appellandosi alla S. Sede, e di sottoporre la comunità, dotata della nuova intitolazione dei SS. Pietro e Sebastiano, al maestro generale dell'Ordine Domenicano.
Charter: ASPS, 43
Date: 1426 febbraio 20
Abstract: Ruggiero Pappansogna notaio, su richiesta di Giocondo Torniato procuratore del monastero di S. Sebastiano dell'Ordine di S. Benedetto, redige l'elenco delle chiese di patronato del monastero di S. Sebastiano e di S. Pietro a Castello tratto dal protocollo del notaio Dionisio de Sarno, confrontandolo con i catasti di S. Pietro a Castello e di S. Sebastiano.
Charter: ASPS, 44 (inserto)
Date: 1426 aprile 08
Abstract: Martino V papa, venuto a conoscenza della lite sorta tra [Nicola de Diano], arcivescovo di Napoli, e le monache dei SS. Pietro e Sebastiano dopo aver dichiarato che Stefano, abate del monastero dei SS. Severino e Sossio dietro sua richiesta, ha consegnato alle monache di S. Pietro a Castello il monastero di S. Sebastiano, impone il silenzio al detto Nicola, conferma, inoltre, l'esistenza del monastero con la doppia intitolazione dei SS. Pietro e Sebastiano e stabilisce, infine, che pur essendo il monastero esente ora dalla giurisidizione diocesana la priora deve continuare a versare all'arcivescovo il censo annuale che era solito corrispondere l'abate di S. Sebastiano.
Charter: ASPS, 45
Date: 1426 dicembre 12
Abstract: Giovannna II regina di Napoli, che aveva inviato Bannuccia de Madio monaca di S. Pietro a Castello con tre monache ad Atella per fondarvi un monastero nella chiesa di S. Caterina secondo le ultime volontà del defunto Nardo di Atella, e che in seguito, volendo disporre diversamente dei beni del defunto destinati al monastero, aveva ordinato alle religiose di far ritorno a Napoli dopo aver venduto i beni intrasportabili, dichiara di aver ricevuto dalla suddetta Bannuccia alcuni beni invenduti del fu Nardo di Atella e una somma di denaro ricavata dalla vendita di altri beni appartenuti al defunto.
Charter: ASPS, 48
Date: 1428 maggio 6
Abstract: Dalmato Sascrera, regio consigliere, concede a Nicola Capone, ad Agostino, ad Andrea e a Tamaro Gavonio fratelli, a Fiorello e a Cipriano Buczerio fratelli, a Marco e a Jacobo Capuano suo nipote, a "Lisum" Machalone, a Sebastiano di Napoli, uomini dipendenti dal monastero dei SS. Pietro e Sebastiano, di uscire dalla città di Napoli e di circolare liberamente nei possedimenti del monastero siti fuori Napoli.
Charter: ASPS, 47
Date: 1428 maggio 6
Abstract: Dalmato Sascrera, regio consigliere, concede a Nicola Capone, ad Agostino, ad Andrea e a Tamaro Gavonio fratelli, a Fiorello e a Cipriano Buczerio fratelli, a Marco e a Jacobo Capuano suo nipote, a "Lisum" Machalone, a Sebastiano di Napoli, uomini dipendenti dal monastero dei SS. Pietro e Sebastiano, di uscire dalla città di Napoli e di circolare liberamente nei possedimenti del monastero siti fuori Napoli.
Charter: ASPS, 46
Date: 1428 maggio 6
Abstract: Dalmato Sascrera, regio consigliere, concede a Nicola Capone, ad Agostino, ad Andrea e a Tamaro Gavonio fratelli, a Fiorello e a Cipriano Buczerio fratelli, a Marco e a Jacobo Capuano suo nipote, a "Lisum" Machalone, a Sebastiano di Napoli, uomini dipendenti dal monastero dei SS. Pietro e Sebastiano, di uscire dalla città di Napoli e di circolare liberamente nei possedimenti del monastero siti fuori Napoli.
Charter: ASPS, 49
Date: 1428 giugno 8
Abstract: Dalmato Sascrera, regio consigliere, concede a Nicola Capone, ad Agostino, ad Andrea e a Tamaro Gavonio fratelli, a Fiorello e a Cipriano Buczerio fratelli, a Marco e a Jacobo Capuano suo nipote, a "Lisum" Machalone, a Sebastiano di Napoli, uomini dipendenti dal monastero dei SS. Pietro e Sebastiano, di uscire dalla città di Napoli e di circolare liberamente nei possedimenti del monastero siti fuori Napoli.
Charter: ASPS, 50
Date: 1429 dicembre 10
Abstract: Giovanna II regina, avendo ricevuto una supplica da parte delle monache dei SS. Pietro e Sebastiano, incarica il maestro giustiziere del Regno di Sicilia, i giustizieri delle province, i capitani delle città di Napoli, Aversa, Pozzuoli, Acerra e altri ufficiali del Regno di accertarsi dei fatti e li esorta a contribuire a risolvere velocemente le liti promosse dal monastero contro i suoi debitori in Napoli, Acerra, Pozzuoli e in qualsiasi altra parte del Regno.
Charter: ASPS, 51
Date: 1430 giugno 1
Abstract: Dalmato Sascrera, regio consigliere, concede a Nicola Capone, ad Agostino, ad Andrea e a Tamaro Gavonio fratelli, a Fiorello e a Cipriano Buczerio fratelli, a Marco e a Jacobo Capuano suo nipote, a "Lisum" Machalone, a Sebastiano di Napoli, uomini dipendenti dal monastero dei SS. Pietro e Sebastiano, di uscire dalla città di Napoli e di circolare liberamente nei possedimenti del monastero siti fuori Napoli.
Charter: ASPS, 52
Date: 1430 giugno 1
Abstract: Dalmato Sascrera, regio consigliere, concede a Nicola Capone, ad Agostino, ad Andrea e a Tamaro Gavonio fratelli, a Fiorello e a Cipriano Buczerio fratelli, a Marco e a Jacobo Capuano suo nipote, a "Lisum" Machalone, a Sebastiano di Napoli, uomini dipendenti dal monastero dei SS. Pietro e Sebastiano, di uscire dalla città di Napoli e di circolare liberamente nei possedimenti del monastero siti fuori Napoli.
Charter: ASPS, 53
Date: 1431 marzo 22
Abstract: Antonio de Bisante notaio, su richiesta di Francesco Sergio Pulderico di Napoli, cappellano e procuratore dei SS. Pietro e Sebastiano, autentica su richiesta di Sergio Pulderico procuratore e cappellano dei SS. Pietro e Sebastiano il "motu proprio" di Martino V dell' 8 aprile 1426 (v. ASPS, 44 inserto).
Charter: ASPS, 54 (inserto)
Date: 1433 febbraio 5
Abstract: Giovanna II regina, avendo ricevuto una supplica da parte delle monache dei SS. Pietro e Sebastiano in difficoltà a causa degli incendi provocati dai Catalani alla loro primitiva sede che hanno sottratto loro la documentazione attestante i diritti della comunità, affida a Nicola de Flore "legum doctor" ogni causa mossa dal priore o da un procuratore del monastero dei SS. Pietro e Sebastiano, tranne quella affidata ai giudici Giovanni de Beccaluciis e Jacobo Muzapede, affinché la risolva e porti a buon fine rapidamente.
Charter: ASPS, 55
Date: 1436 giugno 20
Abstract: Isabella di Lorena, reggente per Renato d'Angiò, dispone che sia vietato a tutti l'ingresso nel monastero dei SS. Pietro e Sebastiano eccetto ai consanguinei delle monache entro il terzo grado; ad essi sono permesse visite solo in ore e in circostanze opportune, non senza aver chiesto prima una regolare licenza al priore.
Charter: ASPS, 56
Date: 1437 luglio 20
Abstract: Isabella di Lorena, regina e vicaria generale del Regno, avendo ricevuto una supplica da parte delle monache dei SS. Pietro e Sebastiano, autentica una lettera di Giovanna II indirizzata a Nicola de Flore il 5 febbraio del 1433 (v. ASPS, 54 inserto).
Charter: ASPS, 57
Date: 1441 maggio 29
Abstract: Renato re, dopo aver descritto l'origine di una lite tra il monastero dei SS. Pietro e Sebastiano e Giovanni Caputo per un pezzo di spiaggia, sito presso il monastero di S. Pietro Martire, del quale quest'ultimo era riuscito a farsi riconoscere il possesso da parte della "Magna Curia Vicarii", incarica Vitale Cabanni, logoteta e protonotario del Regno, di risolvere in appello la causa.
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