Fond: fondo pargamenaceo (1197-1499)
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Charter: Seminario, 30
Date: 1322 ottobre 3
Abstract: Guglielmo, figlio di Ruggero de Lisa, e Giacomo de Giliberto, esecutori testamentari del fu Sarolo de Lisa, con l’assistenza del giudice Ruggero, figlio del "magister" Francesco e sindaco dell’Università di Diano, fanno redigere in atto pubblico il testamento (Seminario, 29) del detto Sarolo, depositato presso i Frati Minori di S. Francesco di Diano.
Charter: Seminario, 31
Date: 1323 marzo 13
Abstract: Marotta de Maliano, giacendo a letto ammalata, detta il suo ultimo testamento, nominando erede di tutti i suoi beni il nipote Giovanni Ferrario, dedotti ovviamente i legati; elegge come luogo di sepoltura la chiesa di S. Maria Maggiore, destinando per i suoi funerali la somma di dodici tarì con cui si dovranno fare due fiaccole di
cinque libbre di cera ciascuna, da assegnare alle chiese di S. Maria Maggiore e di S. Francesco; lega poi dodici tarì ad Adelicia sua nipote, tre tarì a Cristiana de Romano, alla quale rimette altresì un
tarì che le doveva; dodici tarì alla chiesa di S. Maria Maggiore; una tunica e un mantello a Grulente de Ferrario; otto tarì a Bartolomeo de Maliano suo fratello e dodici tarì a Fenicia figlia di Bartolomeo; dispone poi che si tolgano i legati a tutti quelli che non rispettassero le sue volontà; lega tre tarì al presbiteroTommaso suo padrino e tre tarì all’arciprete di Diano; ai suoi nipoti Giovanni Ferrario e Motto lega la vigna detta "de Iardino", così che possano dare annualmente due tarì al chierico che officiasse al suo altare; ad un altro nipote, Barolisio, lega una vigna che possiede in via S. Giovanni de "Aqua"; lega inoltre sei tarì per messe cantate; una terra in località "Piccafangi" al citato Motto
, due tarì alla chiesa di S. Maria Maggiore,
un "fustaynum" nuovo a Isabello de Motto, due tarì alla chiesa di S. Maria Annunciata; rimette a Ruggero Manzonodue once e sette
tarì e mezzo di un debito di quattro once e mezza; lega sette
tarì e mezzo ai chierici di S. Maria Maggiore "pro fratancia"; rimette al detto Motto
ogni debito; dispone che, finché il presbitero Tommaso vorrà servire al suo altare, non venga rimosso dall’incarico; infine nomina esecutori testamentari Giovanni Ferrario e il presbitero Tommaso.
Charter: Seminario, 32 (inserto)
Date: 1323 giugno 23
Abstract: Giacomo Greco e Macciotto de Giliberto cedono a Giovanni del giudice Marco due terreni siti in località "Pacuniano", ricevendo in cambio una terra in località "Sarcona de Malanotte" e la somma di otto tarì.
Charter: Seminario, 33
Date: 1323 luglio 18
Abstract: Salamone de "magistro" Diano, giacendo a letto ammalato, detta il ultimo testamento, nominando eredi di tutti i suoi beni, dedotti i legati, Simone e Bartolomeo suoi fratelli; lega otto tarì per i ceri delle sue esequie; sei tarìai
presbiteri della chiesa di S. Andrea
per messe cantate, sei tarì in beneficio della stessa chiesa e due tarì ai presbiteri della stessa per decime non pagate; tre tarì al presbiteroNicola suo padrino, sei tarì alla
comunità di Diano affinché agevoli il compito degli esecutori testamentari; due tarì al giudice e un al notaio; un tarì a Giacomina sua nipote; lega poi a Gubitosa sua moglie la casa in cui egli giace ammalato, con tutte le suppellettili ("pannis, lettis, caldariis, catena, grattarola, et aliis vasis et omnia alia bona numerata et non numerata in predicta domo existentia") nonché la quarta parte di tutti i suoi beni, compresi
dieci tomoli di frumento; alla chiesa di S. Andrea lega inoltre una terra in località Campanella, che egli tiene in pegno per un prestito di dodici tarì concesso a Guglielmo de Leone; nomina esecutori testamentari i suddetti suoi fratelli e stabilisce infine che se i legati da lui istituiti non venissero eseguiti secondo le sue direttive, tutti i suoi beni sarebbero devoluti alla
chiesa di S. Andrea
, e per essa al presbitero Nicola Samuel.
Charter: Seminario, 34
Date: 1324 luglio 29
Abstract: Ruggero de Propensa vende per otto tarì al "magister" Pietro de Sarulo un terreno lavorativo sito in località "Paterno".
Charter: Seminario, 35
Date: 1324 settembre 14
Abstract: Nicola e Giacomo, figli del fu Pietro Pecchio, vendono a Giovanni di Domenico,
per una oncia e sei tarì, una vigna in località "Bancutelleum".
Charter: Seminario, 36
Date: 1325 aprile 1
Abstract: Tommaso di Nicola de Gregorio
, giacendo a letto ammalato, detta il suo ultimo testamento, nominando sua erede la figlia Isabetta; stabilisce che, in caso di morte di Isabetta in tenera età, i beni ereditati dovranno essere divisi in tre parti uguali: una va alla chiesa di S. Maria Maggiore, un’altra alla chiesa di S. Francesco, e la rimanente dovrà essere suddivisa equamente tra Elisabetta sorella del testatore e Francesca, Giacomella ed Elisabetta figlie di Riccarda, altra sorella dello stesso; lega poi dodici tarì per le sue esequie e quattro tarì per messe cantate ai presbiteri di S. Maria Maggiore; un tarì ai presbiteri di S. Andrea, due tarì al presbitero Giacomo de Melle suo padrino, un tarì ai Frati Minori per messe cantate, dieci grani al presbiteroTommaso Caravita, un tarì al notaio Vinciguerra, dieci grani al giudice, cinque grani a Motto de Melle, dieci grani a Grulente de Lotto, un grano a Matteo figlio del "magister" Pandolfo 1 rotolo di lino all’abate di S. Maria Maggiore, sette grani a Lorenzo Petrino, sei grani alla comunità di Diano, sei tarì alla stessa comunità per il male fatto incerto, un tarì a Bayrolo, tre tarì e una tunica di lana a Padulo suo nipote, tre tarì ai presbiteri di S. Maria Maggiore
"pro fratancia", sei tarì in beneficio della stessa chiesa, un tarì a Curzia di Bayrolo,
nove tarì agli esecutori testamentari, quindici tarì alla moglie, sei tarì alla
chiesa di S. Maria Maggiore
per una fiaccola, dieci grani a Laverio di Riccardo de Laverio; alla moglie Abiasa concede di abitare la casa dove vive attualmente e che lascerà solo nel caso che passi a nuove nozze; dispone che la moglie
Abiasa
e la figlia
Isabetta
usufruiscano del frumento e del vino che appartiene alla casa e che la moglie abbia un mantello e una tunica che le toccano per contratto matrimoniale, due once e quindici tarì nonché la terra di Sassano data allo stesso
Tommaso da Roberto del giudice Pietro per il saldo di quattro once su certi beni dotali; nomina infine esecutori testamentari Giovanni del "dominus" Gregorio, Ruggero (…) e il giudice Riccardo de Iacobo.
Charter: Seminario, 37
Date: 1326 luglio 17
Abstract: Giovanni del giudice Marco fa autenticare dalla Curia di Diano un contratto relativo ad una permuta di terreni ( v. Seminario, 32), estratto dal protocollo del defunto notaio Adenulfo di Nicola del "dominus" Giovanni.
Charter: Seminario, 38
Date: 1328 settembre 29
Abstract: Roberto cede a Nicola figlio di Pietro de Palma una vigna in località Cerono e la somma di due once e quattro tarì, in cambio di una vigna in contrada S. Nicola.
Charter: Seminario, 39
Date: 1328 dicembre 11
Abstract: Matteo de Russo vende per quindici tarì a suo figlio Motto una terra in territorio di Diano, nel luogo detto Campo Rotundo.
Charter: Seminario, 40
Date: 1330 giugno 27
Abstract: I presbiteri Angelo Salamone e Matteo de Gualterio, tutori e procuratori di Ruggero e Franchinapupilli ed eredi del defunto "magister" Pietro de Sarulo, vendono a Roberto de Pasca, per dodici once, ventinove tarì e
dieci grana e mezzo, la quota parte di certe stoffe colorate che i detti pupilli possedevano in comune col detto Roberto.
Charter: Seminario, 41
Date: 1332 marzo 8
Abstract: Bella, vedova del notaioNicola Manugrelli e tutrice di Clementina, Biancolella e Rosa, figlie ed eredi del detto Nicola, conferisce a
Raynaldo giudice di Diano il compito di rappresentare le figlie in tutti i negozi giuridici in cui dovessero essere coinvolte.
Charter: Seminario, 42
Date: 1332 agosto 24
Abstract: Mario e Francesco Bracco, figli, eredi ed esecutori testamentari del fu Pietro Bracco, assegnano alla chiesa di S. Maria Maggiore, e per essa a Guglielmo de Aymirico presbitero e rettore della stessa, un castagneto sito in località Bucana.
Charter: Seminario, 43
Date: 1332 settembre 26
Abstract: Enrico Palumbo vende a Luca de Romancio, per tre once, una casa sita in Diano.
Charter: Seminario, 44
Date: 1333 luglio 29
Abstract: Il presbitero Giacomo de Aymirico dona alla chiesa di S. Maria Maggiore, e per essa a Guglielmo de Aymirico presbitero e rettore della stessa, una vigna in località Carpineto.
Charter: Seminario, 45
Date: 1333 ottobre 12
Abstract: Nicola di Pietro Russo, per la remissione dei suoi peccati, dona alla chiesa di S. Maria Maggiore, e per essa a Guglielmo de Aymirico presbitero e rettore della stessa, una vigna in località Carpineto.
Charter: Seminario, 46
Date: 1334 settembre 10
Abstract: Francesca moglie di Motto di Pietro de Raynaldo di Padula, Guisiana moglie di Tommaso figlio di Ruggero di Luca di Diano, e Isabetta vedova di Guglielmotto Capilati di Diano, con l’assistenza dei loro legittimi mundoaldi, vendono per otto once al giudice
Raynaldo del giudice Roberto de Herrico alcune terre lavorative in località Silla.
Charter: Seminario, 47
Date: 133[4] settembre 21
Abstract: Il nobile Roberto de Polla, giacendo a letto ammalato, detta il suo ultimo testamento, scegliendo come luogo di sepoltura la chiesa di S. Nicola dei Latini, alla quale lascia, nell’ordine: la somma di quattro once, una casa con orto contiguo sita in Polla (non se ne precisa l'ubicazione), la metà delle terre che egli possiede in comune con suo fratello Gualtiero nel luogo detto "La Valle di S. Biagio", e altre dieci once da prelevare sui suoi beni burgensatici, con l’obbligo, da parte dei presbiteri di detta chiesa, di celebrare una messa al giorno per l’anima del testatore.
Charter: Seminario, 48 (inserto)
Date: 1336 marzo 21
Abstract: Tommaso Sanseverino, conte di Marsico e signore delle Baronie di Sanseverino e Cilento,
accogliendo una petizione di Aquilina vedova di
Giovanni de Alfano, ordina che la stessa non sia più molestata da Capuana moglie di Verniero de Filippo e da Mattia vedova del giudice Guglielmo de Alfano, circa il possesso di una casa sita in territorio di Olevano, nel casale di Gayano, nel luogo detto "A la Nunziata".
Charter: Seminario, 49
Date: 1336 maggio 17
Abstract: Aquilina vedova di Giovanni de Alfano, con l’assistenza della Curia di Olevano (Giacomo de Parisiobaiulo, Enrico Marro e Giovanni Aurucenta giudici), fa redigere in atto pubblico un mandato di Tommaso Sanseverino, conte di Marsico e signore delle Baronie di Sanseverino e Cilento
(Seminario, 48), concernente i suoi diritti su una casa con oliveto sita in territorio di Olevano.
Charter: Seminario, 50
Date: 1337 marzo 2
Abstract: Giovanni figlio di Tommaso di Benedetto vende a Pietro Piczulasco, per una oncia e nove tarì, una terra sita in territorio di Diano, nel luogo detto "Macla de Cute".
Charter: Seminario, 51
Date: 1337 aprile 2
Abstract: Giovanni Pellegrino, signore del casale di S. Rufo della terra di Diano, dona alla chiesa di S. Maria Maggiore, e per essa a Guglielmo de Aymirico presbitero e rettore della stessa, un mulino sito in territorio di Diano, nel luogo detto "Martia", riservandosene l’usufrutto vita natural durante.
Charter: Seminario, 52
Date: 1339 luglio 16
Abstract: Ruggero Sanseverino conte di Mileto, assegna al notaio Ruggero Marturellail feudo della terra di Ricigliano, con l’obbligo, da parte di detto
Ruggero
, di pagare al feudatario un canone annuo di sette tarì e dieci grani; tale feudo comprende: la metà della terra sita in località "Lu Pantanu", la terra nel luogo detto "Gruttaczole", una vigna in località (…), tre terre ed un piccolo terreno in località "Le Selve", la terra delle "Ballitelle", un’altra terra in località "La Valle" ossia "Terre di S. Leonardo", due terre nei pressi del mulino di Ricigliano, una terra nel luogo detto "Lo Serronede lo ponte" , una terra in località "Piano di Romaniano", la terra alla "Landusa", l’orto di "Citufalco", la terza parte di un casale sito in territorio di Ricigliano, l’orto delle "Pallare", l’orto della "Pineta Gallizia", l’orto de "La Rena", una terra in località "Lavante" ed infine la terra de "Lo Monte".
Charter: Seminario, 53
Date: 1339 luglio 28
Abstract: I fratelli Matteo e Angelo, figli di Nicola Carrano, vendono per tre once al notaio Pietro de Piczulasco una terra lavorativa in località Sassano.
Charter: Seminario, 54
Date: 1340 settembre 25
Abstract: Il giudice Marino Salamone e la moglie Adelicia donano alla chiesa di S. Maria Maggiore, scelta come luogo della loro sepoltura, e per essa ai presbiteri della stessa (Guglielmo de Aymirico abate e rettore, Ruggero arciprete, Tommaso de Piczulasco cantore, e Tommaso di Matteo de Iacobo, Giacomo de Aquino, Pasca,Marino de Melle, Giacomo de Aymirico, Matteo de Mario, Matteo de Aspromonte, Nicola de Silvestro,Stefano del "dominus" Tommaso e Guglielmo de Martino), una casa sita alla piazza, con l’obbligo, da parte dei predetti presbiteri, di celebrare ogni settimana una messa in suffragio delle loro anime, allorché essi saranno passati a miglior vita.
Charter: Seminario, 55
Date: 1341 settembre 15
Abstract: Matteo de Copersito del fu Nicola, e Teodora sua moglie, vendono per una oncia e quindici tarì al notaio Nicola, figlio del notaio Pietro, una casa con casalino contiguo sita in Polla, di cui non si precisa l'ubicazione.
Charter: Seminario, 56
Date: 1341 settembre 29
Abstract: Il giudice Giacomo Mordente e Matteo Salina vendono per una oncia
e dodici tarì
ad Andrea Mazza
una vigna sita in territorio di Diano, nel luogo detto "Lu Iardinu".
Charter: Seminario, 57
Date: 1342 giugno 9
Abstract: I presbiteri Guglielmo figlio di Giovanni de Guglielmo, e Giovanni Bancafuoco, esecutori testamentari del fu Angelo di Leo, vendono per ventuno tarì a Giovanni di Domenico un terreno lavorativo sito in territorio di Diano, nel luogo detto "Campanella".
Charter: Seminario, 58
Date: 1342 luglio 18
Abstract: Pietro Fargano, esecutore testamentario del fu Nicola figlio di Giovanni de Laurentio
, vende per venti tarì alla chiesa di S. Andrea, e per essa a Francesco de Balzamica presbitero e rettore della stessa, una casa sita in Diano, vicino all’atrio della chiesa.
Charter: Seminario, 59
Date: 1342 agosto 6
Abstract: Guglielmo di Sarolo de Herrico vende perventisei tarì a Roberto di Pasqua una vigna sita in territorio di Diano, nel luogo detto "Lu Iardinu".
Charter: Seminario, 60
Date: 1344 maggio 11
Abstract: Claricia, vedova di Ruggero de Lorenzo, dona alla chiesa di S. Andrea, e per essa a Francesco de Balzamica abate e rettore della stessa, una terra lavorativa sita a Sassano.
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