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Fondfondo pargamenaceo (1197-1499)
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Charter: Seminario, 90
Date: 1359 ottobre 22
AbstractSuor Benedetta, badessa e rettrice del monastero di S. Benedetto, cede a Giacomo de Exelcia , abate e rettore della chiesa di S. Andrea, una terra sita in territorio di Diano, nel luogo detto "Li Grutti", in cambio di un bove "pili rubei" e tredici tarì.

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Charter: Seminario, 91
Date: 1359 novembre 12
AbstractFrancesco de Gayano , viceconte della contea di Marsico e Vallo di Diano, fa redigere in atto pubblico la sentenza della Curia locale, in base alla quale viene stabilito che un locale sito accanto alla chiesa di S. Maria Maggiore appartiene alla stessa chiesa e non, come si pretendeva, ad un certo Tommaso detto "Piczum".

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Charter: Seminario, 92
Date: 1360 giugno 17
AbstractMatteo del "dominus" Benuto vende per otto once al presbitero Bartuccio del "dominus" Nicola una casa sita in Diano, vicino alla chiesa di S. Maria Maggiore.

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Charter: Seminario, 93
Date: 1361 settembre 27
AbstractFra'Giovanni de Roncio , precettore dell’Ospedale di S. Spirito, cede a Staffarda , figlio di Marcuccio del giudice Nicola de Herrico, due piccoli terreni siti nel luogo detto "L’Albanus", ricevendo in cambio una parte dell’orto detto "Pedicaria", sito fuori del territorio di Diano, nel luogo detto "Paravisellus".

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Charter: Seminario, 94
Date: 1363 febbraio 21
AbstractIl giudice Guglielmo pone fine alla lite sorta tra fra' Giovanni de Roncio, precettore della Casa di S. Spirito di Diano , e Cirello di Iacullo de Rogerio per il possesso di una terra in territorio di Diano, nel luogo detto "L’Albanus", riconoscendo i diritti del detto Cirello.

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Charter: Seminario, 95
Date: 1363 giugno 7
Abstract Matteo figlio del "dominus"Benuto dona alla chiesa di S. Maria Maggiore, e per essa a Tommaso di Matteo de Iacobo rettore della stessa, due terreni siti nelle località "Fagitum" e "Muiano".

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Charter: Seminario, 96
Date: 1364 marzo 23
AbstractFra'Giovanni de Roncio , precettore dell’Ospedale di S. Spirito, cede alla chiesa di S. Maria Maggiore, e per essa a Giovanni Macza presbitero e procuratore della stessa, una vigna in località Piedimonte, ricevendo in cambio una casa sita in Diano, di cui non si precisa l'ubicazione.

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Charter: Seminario, 97
Date: 1364 maggio 25
AbstractFra'Giovanni de Roncio, precettore dell’Ospedale di S. Spirito, cede alla chiesa di S. Andrea, e per essa all’abate Giacomo de Exelcia e ai presbiteri Matteo de Pagano, Giovanni Caczarella e Stefano Sapia, due terreni nel luogo detto"Lu Radiconu", ricevendo in cambio la quarta parte delle case che la detta chiesa possiede in Diano, nel vicinato di S. Barbara.

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Charter: Seminario, 98
Date: 1364 giugno 27
AbstractGiovanni Inbuba e Nicola de Marchisio, esecutori testamentari del fu Solazio, assegnano alla chiesa di S. Andrea, e per essa a Giacomo de Exelcia abate e rettore della stessa, una terra sita nel luogo detto "Lu Lagu".

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Charter: Seminario, 99
Date: 1364 luglio 1
AbstractGuglielmo Parente e Sibilia vedova del "magister" Andrea Magna, esecutori testamentari di quest’ultimo, assegnano alla chiesa di S. Andrea, e per essa a Giacomo de Exelcia abate e rettore della stessa, i seguenti beni: alcuni terreni siti in località "Lu Radiconu", sulla strada che va verso Montesano; alcune case site in Diano, nel vicinato di S. Giorgio (la quarta parte del valore di esse resta però a Sibilia); e una vigna in località Cerzeta, il tutto con l’obbligo, da parte del clero di detta chiesa, di celebrare messe in suffragio dell’anima del testatore.

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Date: 1364 luglio 6
AbstractGuglielmo Arillo dona alla chiesa di S. Martino, e per essa a Guglielmo Parente e Giacomo Facigrano, rispettivamente abate e presbitero della stessa, diversi terreni siti in territorio di Diano e fuori, e precisamente nelle località Pacuniano, Vallone di Samuele, Paterno, Corsano, Fagito e Cerzeta.

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Date: 1364 luglio 21
AbstractCirellofiglio del fu "dominus" Guglielmone vende per otto once alla chiesa di S. Maria Maggiore, e per essa a Giovanni Maczia presbitero e procuratore della stessa, i seguenti beni che una volta appartenevano a Giacomello Galliciano: diverse terre contigue in località "Li Cupiuni", un oliveto sito vicino alla chiesa di S. Caterina e due case site in Diano.

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Date: 1364 settembre 9
AbstractIl notaio Giovanni Valente e Tommaso de Precilla abate di S. Maria Maggiore, nominati da Tommaso vescovo di Capaccioesecutori testamentari di Guglielmo de Emma, assegnano alla suddetta chiesa, e per essa a Giovanni Macza e Pietro de Misagio presbiteri e procuratori della stessa, due case site in Diano, nel vicinato della Porta Grande.

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Date: 1364 ottobre 9
AbstractGuglielmo de Russo, esecutore testamentario del fu Guglielmo Arillo, assegna alla chiesa di S. Maria Maggiore, e per essa a Giovanni Maczia e Pietro de Misagio, presbiteri e procuratori della stessa, una terra sita a Sassano, con l’obbligo, da parte del clero di detta chiesa, di far fare con le dieci once ricavate dalla vendita di detta terra, una incancellata ferrea pulcherrima, da porre davanti alla cappella del Presepe della chiesa.

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Date: 1364 novembre 8
AbstractMaso Priore, esecutore testamentario del fu Angelo Caczia, assegna alla chiesa di S. Andrea, e per essa a Giacomo de Exelcia abate della stessa, una terra sita nel luogo detto "Allica" […].

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Date: 1365 II 02
Abstract

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Date: 1365 settembre 15
AbstractIl vescovo di Muro concede il diritto di patronato sulla cappella di S. Sofia della cattedrale di Muro al miles Nicola, il quale a sua volta assegna in dote alla detta cappella una terra sita in territorio di Ricigliano, in località "Le curticatelle".

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Date: 1365 novembre 23
AbstractFeo de Matina dona alla chiesa di S. Eustachio, e per essa a Pietro cantore della stessa, la metà di una terra che egli possiede pro indiviso con la stessa chiesa, nel luogo detto "Gurga".

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Date: 1365 dicembre 12
AbstractI nobili Nicola, Cirello, Enrico e Francone, figli del "dominus" Guglielmone, vendono per 5 oncealla chiesa di S. Maria Maggiore, e per essa a Tommaso de Precilla abate e rettore della stessa, una vigna e alcuni orti nel luogo detto "La Castagneta".

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Date: 1367 giugno 12
AbstractMabilia figlia di Nicola del "dominus" Giovannotto vende per otto once alla chiesa di S. Maria Maggiore, e per essa a Tommaso de Precilla abate e rettore della stessa, una terra sita in località Lu Bucu.

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Date: 1367 dicembre 25
AbstractGiacomo de Amendola, giacendo a letto ammalato, fa il suo ultimo testamento, istituendo suo erede ed esecutore testamentario Guglielmo di Nicola de Perna, suo fratello; elegge come luogo di sepoltura la chiesa di S. Maria Maggiore, alla quale lega dodici tarì di cera per le sue esequie, sei tarì e tre grani per messe cantate di S. Gregorio, un tarì per le fiaccole, due tarì in beneficio e sei tarì per male incerto arrecato; lega poi due tarì alla chiesa di S. Maria de Cervato, un tarì alla chiesa di S. Maria de Bema, un tarì alla chiesa di S. Maria Maddalena, un tarì alla chiesa di S. Caterina, un tarì alla chiesa di S. Maria Annunziata, due tarì per fratancia del detto Guglielmo de Perna; quattro tarì e una coperta bianca nuova "laborata ad undas" a Cobello figlio del detto Guglielmo e suo nipote, due tarì al suo padrino, dieci tarì al monastero di S. Maria Annunziata, una vigna sita in località Cattono e confinante con la vigna di Maso Macza al detto Guglielmo de Perna, il quale è tenuto a dare al monastero di S. Maria Annunziata dieci tarì; lega a Perna sua moglie la quarta parte dei suoi beni e tutte le suppellettili esistenti nelle sue case; comanda che detto Guglielmo e i suoi eredi e successori assegnino quattro tarì annui ai presbiteri di S. Maria Maggiore per la celebrazione di messe nel giorno anniversario della morte del testatore; in caso di inadempienza del detto Guglielmo, succedano nel possesso dei beni i presbiteri di S. Maria Maggiore; e in caso che questi ultimi non assicurassero nemmeno loro il suddetto servizio, succedano nel possesso dei beni quelli che fra i consanguinei del testatore siano in grado di assicurare detta celebrazione del suo annivarsario; lega sei tarì a Luca figlio di Pietro di Nicola de Perna, rimette al presbitero Pietro de Gisa il debito di quindici grani; asserisce di dover recuperare diciotto tarì da Guglielmo Boccaccio e due tarì da Giovannottaro, entrambi presenti e consenzienti; infine lega due tarì al giudice e al notaio.

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Date: 1368 ottobre 3
AbstractAntonio di Tramonti, abitante in Diano, e Perna sua moglie vendono per venti tarì al giudice Raynaldo de Herrico un terreno sito in località "Cellera".

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Date: 1369 dicembre 19
AbstractRiccarda vedova di Roberto de Pasqua, giacendo a letto ammalata, fa il suo ultimo testamento, nominando sua erede la figlia Perna moglie del giudice Raynaldo de Herrico dichiara di voler essere sepolta nella chiesa di S. Pietro (e precisamente nella cappella in cui giace il corpo del defunto marito), alla quale lega la quarta parte dei beni legati alla chiesa dal detto Roberto, affinché i presbiteri siano tenuti a fare ciò che è prescritto nel testamento del marito; lega un cannulum a ciascuna chiesa parrocchiale e una fiaccola ditre tarì a ciascuna delle seguenti chiese: S. Maria Annunziata, S. Croce, S. Giovanni de Hospitali, S. Caterina, S. Antonio di Vienne, S. Francesco, S. Benedetto, S. Agostino e S. Nicola; legaunaoncia in beneficio delle chiese di S. Benedetto e di S. Pietro, treonce in beneficio dei ponti e delle vie di Diano, una oncia per il male fatto incerto,dieci tarì ad Antonio Stratagoy, dieci tarì a Tommaso Caputo, dieci tarì a Pasqua Caputo, una tunica di venti tarì a Marcuzia del "dominus" Giacomo Mordente, un’altra tunica del valore di quindicitarì a Marcuziadel "dominus" Matteo , altre due dello stesso valore a Masa sua sorella e a Pabia, moglie di Cola Iacullo; inoltre una tunica del valore di dodici tarì e ciascuna delle figlie di Pasqua Caputo;otto tarì a Finizia di Viscardo Fusco, una tunica di quindici tarì a Isabella sua nipote e un’altra dello stesso valore a Finiziola moglie di Enrico e a Masa di Tommaso Caputo; dueonce, un letto, una caldaia e ua padella ad Angelilla sua serva, per maritaggio; una tunica diquindici tarì a Masellafiglia di Cola di Cuczetto , una tunica diuna oncia a Perna sua figlia, tre once al giudiceRaynaldo de Herrico,sei tarì per messe di S. Gregorio, quattro tarì a Pietro de Martino suo padrino, dodici tarì per il suo anniversario, una tunica di quindici tarì alla moglie del notaio Marino; a Flora del fu Salesio rimette il debito di cinque tarì; lega inoltre a Framindodel fu Cirono ;sei tarì;un tarì al giudice euntarì al notaio;una oncia al notaioMarino de Heustasio, quattrotarì alla stessa Flora de Salesio, un oncia in beneficio della chiesa di S. Francesco, per un tabernacolo da farsi; infine nomina esecutori del testamento il giudice Raynaldo de Herrico, il notaioMarino de Heustasio e Tommaso Caputo.

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Date: 1370 maggio 6
AbstractGiovanni di Iacullo di Padula e Frero de Arricarro, esecutori testamentari del fu Marino de Scatta, assegnano alla chiesa di S. Andrea, e per essa a Giacomo de Exelcia abate della stessa, due terre nelle località "Lo Lagu" e "Comparchu".

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Date: 1371 maggio 15
AbstractLoara figlia del fu notaio Nicola e moglie di Giovanni Andrea de Angelo dona al marito tutti i suoi beni mobili e stabili che possiede in Albanella.

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Date: 1371 dicembre 10
AbstractGalliciano de Pagano, avendo venduto i beni dotali della moglie Francesca, figlia del fu Nicola Petrosino, consistenti in una vigna sita in località "Carpinetus" e in una terra in località "Pedecampo", assegna alla consorte la casa dove abita, sita in Diano, nel luogo detto "Carraria de Creta", casa comprata col danaro ricavato dalla vendita dei beni dotali.

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Date: 1373 gennaio 18
AbstractRita Petrognano vende per tre once d’oro a fra' Marco Martuscello del convento di S. Vito di Diano una vigna in territorio di Diano, nel luogo detto "Pastinu".

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Date: 1373 maggio 25
AbstractAntonio del "dominus" Matteo vende perquattordici once a Giovanni de Palma una terra in località "Matina" di Sassano.

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Date: 1373 dicembre 10
AbstractIl nobile Cecco de S. Barbato e Pietro arciprete di Polla, esecutori testamentari di Aquilina figlia del fu Tommaso e moglie del suddetto Cecco, vendono per quattroonce alla chiesa di S. Nicola di Scala, e per essa a Bernardo e Antonio Berlangerio presbiteri e procuratori della stessa, una terra in territorio di Polla, nel luogo detto "a li Sclavi".

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Date: 1374 dicembre 3
AbstractTancredi di Nicola de Urso vende per cinque once a […] una casa sita in Diano.

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Date: 1375 aprile 15
AbstractPietro Quaglietta frate guardiano del convento di S. Francesco, e Pietropresbitero e cantore della chiesa di S. Maria Maggiore, esecutori testamentari del fu nobile Cecco de Aginulfo, fanno redigere in atto pubblico una clausola del testamento di detto Cecco, secondo cui, qualora Francesco e Sabetta, suoi figli ed eredi, muoiano in tenera età e non vi siano altri eredi, tutti i beni burgensatici stabiliti vengano assegnati, in eguale porzione, al detto convento e alla detta chiesa, con l’obbligo, da parte dei frati e dei preti beneficati, di celebrare messe in suffragio dell’anima del testatore.

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