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FondFondo Notai (1426-1806)
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Date: [1563, gennaio 1 - 1611, dicembre 31]
AbstractGiovanni […] vende a Elbanio […] e Domenico […] per il capitale di ducati sessanta annui ducati sei.

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Date: 1612, novembre 3
AbstractDidaco Lopez de Unzueta incarica Ferdinando de Blasio nella qualità di protomedico e Giovanni Battista Fiano nella qualità di protoaromatario di esaminare e giudicare aromatari medicinali, chirurghi, empirici, barbitonsori, "psalmatori", ostetrici, erbolari, lambiccatori di erbe e cose medicinali delle province di Otranto e di Bari, con tutte le loro città, terre, ville, castelli e luoghi e stabilisce che agli stessi Ferdinando e Giovanni Battista debba essere riconosciuta da quelle province una remunerazione giornaliera di carlini dieci per il primo e cinque per il secondo.

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Date: 1614, gennaio 15
AbstractIn virtù di decreto del Sacro regio consiglio del 9 luglio 1580, emesso sulla lite tra la città di Sant'Agata de' Goti e l'allora conte della stessa, e delle decisioni del regio consigliere Scipione Rovito spedite il 2 dicembre 1613 ed intimate al duca di Sant'Agata ed al balcatoraro Micco Picone l'11 dicembre 1613, si stabilisce che in detta città di Sant'Agata de' Goti per lo jus balcherie e le fatiche dei balcatorari si devono pagare carlini tre per ogni pezza di panno de curso o triana e carlini sei per ogni pezza di panno de fioretto o cambellina; il decreto equiparerebbe la tassa di Sant'Agata a quelle delle città di Telese e Cerreto, ma in realtà in quest'ultima si pagano rispettivamente carlini due e cinque: la differenza è dovuta al fatto che per Sant'Agata va considerato anche il costo del trasporto delle pezze a Cerreto.

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Date: 1615, ottobre 20
AbstractDonato Martino di Sant'Agata de' Goti, erede della vedova di Angelillo Pescetella, vende per sette ducati - di cui tre già ricevuti e quattro versati al momento del contratto - a Donato Pescetella della stessa città, un terreno con orticello di un quarto di moggio aratorio e arbustato con piedi di quercia, olivi ed altri alberi da frutta, sito in territorio di Sant'Agata de' Goti nel luogo dove si dice la Cerreta, confinante con beni di Simeone Cotugno, beni dello stesso Donato Pescetella e con vallone.

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Date: 1616, gennaio 13
AbstractMarcello de Francischis di Napoli, nella qualità di marito di Antonia Pedecini, erede del fu Giovanni Domenico Pedecini della Valle di Vitulano e del fu Pietro Pedecini di lei fratello germano, e Giovanni Domenico Mosca di Benevento, procuratore della detta Antonia Pedecini, di sua madre Damiana Bilotta e della sua ava Berardina de Petto, hanno venduto mesi addietro a Giovanni Battista Bartolo di Foliano una massaria sita in territorio di Benevento, nel luogo detto Li Viglioni, di tomoli settanta, confinante con beni di Giovanni Domenico Viglione, beni degli eredi di Carlo Viglione, beni degli eredi di Cesare Viglione e beni degli eredi di Orazio Frenzi di Torrecuso, per il prezzo di ducati settecentocinquanta da corrispondere ai creditori di Antonia Pedecini, e cioè quattrocentododici ducati a Giovanni Domenico Viglione di Benevento, centodieci ad Angelo Iannello arciprete di Castelpoto, cinquantatre a Giovanni Veglino di Foliano e centosettantacinque allo stesso Giovanni Battista Bartolo; successivamente, con atti del notaio Giovanni Maria de Fusco di Foliano del 18 gennaio e del 2 aprile 1615, Giovanni Battista Bartolo soddisfa i crediti di Iannello e Veglino, ma entrato in lite con Giovanni Domenico Viglione per il controllo della massaria, è costretto, a norma degli statuti beneventani e della bolla di Pio V, a riconoscere a Viglione i pieni diritti sul bene e Viglione con il presente atto gli liquida i trecentotrentotto ducati di sua competenza.

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Date: 1617, aprile 29
AbstractPapa Paolo V concede licenza per l'ammissione agli ordini di subdiaconato, diaconato e presbiterato ad Ettore Valentino, chierico della diocesi beneventana, già ammesso ai quattro ordini inferiori e in possesso di un patrimonio sacro sufficiente al suo sostentamento.

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Date: 1618, luglio 30
AbstractLucrezio Tessitore di Guardia Sanframondi vende ad Angelillo Ragno della stessa terra una porzione di una chiusa della capacità di moggia due e coppie quattro con molti e diversi piedi di quercia, sita in pertinenze di Guardia, nel luogo dove si dice le Coste de lo Ratello, confinante con beni della chiesa di S. Maria di Guardia Sanframondi, beni di Giovanni Leonardo de Nuccio, beni di Andrea de Pascale, torrente lo Ratello e via vicinale, e proprio quella porzione, della capacità di coppie undici, dalla parte della via vicinale, gravata da quartiria dell'arcipresbitero di detta chiesa, con un annuo censo da pagare nella festa dell'Assunzione della beata Maria Vergine; del prezzo pattuito di ducati quarantasette di carlini d'argento il detto Angelillo deve annui ducati quattro e carlini sette per soluta quartiria all'arcipresbitero Bartolomeo Picinino.

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Date: [1608, gennaio 1 - 1621, marzo 31]
AbstractI fratelli Berardino Aniello e Giovanni Domenico Barbato della terra di Rotondi stipulano con Lorenzo de Madonda della stessa terra un atto relativo ad un terreno aratorio ed arbustato con casa, sito in territorio di Rotondi nel luogo detto Campizze, confinante con beni della chiesa di S. Lorenzo e via pubblica, e ad una casa con corte contigua, sita anch'essa in pertinenze di Rotondi.

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Date: 1622, febbraio 23
AbstractIl notaio Francesco Antonio Cutillo di Ceppaloni, in virtù di facoltà concessa dal viceré con lettera regia spedita il 21 giugno 1618, riassume in forma pubblica un atto stipulato in data 12 giugno 1610, VIII indizione, in Ceppaloni, per mano del notaio Fabio Civita di detta terra - atto rimasto in forma di imbreviatura per la morte dello stesso notaio - con il quale Bartolomeo Maio di Ceppaloni vende per il prezzo di ducati quattordici e mezzo a Tommaso Mignone della stessa terra due pezzi di terreno arbustato, della capacità di tomoli uno circa, siti in pertinenze di Ceppaloni, nel luogo dove si dice li Russi, confinanti con beni dello stesso Tommaso, beni degli eredi del fu Federico Mignone, beni degli eredi del fu Orazio Mignone, beni di Antonio Mignone e vie pubbliche; dei quattordici ducati e mezzo, pattuiti come prezzo, l'acquirente ne versa ora nove e mezzo, mentre i rimanenti cinque il venditore dichiara di averli già ricevuti.

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Date: 1622, giugno 13
AbstractPietro de Santis affranca a titolo di permuta da Agostino Orsolupo, arciprete della chiesa metropolitana, una casa di più membri con cortile, sita in Benevento nella parrocchia di S. Artellaide, poi annessa alla parrocchia di S. Martino, con finestrella rispondente sul tetto della stessa chiesa, confinante con via pubblica e beni di Bernabeo de Santis tenuti da Lucio de Leone, casa concessa a suo tempo in enfiteusi per annui ducati cinque a Giovanni Bilotta con strumento del notaio Giulio Cocchilia del 13 giugno 1602 e dal Bilotta ceduta, con il consenso dell'arcipretura, a detto Pietro con atto del notaio Girolamo Grasso del 19 luglio 1614; il canone di ducati cinque viene trasferito su un'altra casa di più membri sita nella parrocchia di S. Donato e che Pietro de Santis ha acquistato da Ottavio Galatio con atto del notaio Andrea de Fatio.

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Date: [1579, gennaio 1 - 1623, dicembre 31]
AbstractGiacomo [Bernardo], a nome di un gruppo di affittuari, coloni e rendenti delle terre di Giovanni Domenico [Albarella] e in solido con essi, si impegna a pagare a detto Giovanni Domenico annui ducati nove.

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Date: 1625, aprile 25
AbstractAd Antonio de Ferraris di Montesarchio - dopo un esame pubblico, rigoroso e tremendo durato più giorni - è concesso con sommo onore, massima lode e ammirazione il dottorato in diritto pontificio e cesareo.

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Date: 1627, aprile 9
AbstractUrbano VIII assegna a Francesco Calenda, che è stato fino a poco tempo prima rettore della chiesa o cappella dei SS. Tambella e Nicola nel feudo di Monteleone, in diocesi beneventana, e che ha restituito questo beneficio, una pensione di centoventi ducati annui in monete del regno napoletano, tratta dalle decime papali o da altri oneri gravanti per ottanta ducati di regno, pari a cinquantaquattro ducati d'oro di camera, su detta chiesa o cappella dei SS. Tambella e Nicola, ora concessa al chierico beneventano Fulgenzio Cardinale, e per i rimanenti quaranta ducati di regno, pari a circa ventisette ducati d'oro di camera, sulla chiesa parrocchiale della terra di Reino, di cui è rettore Pietro Tomaselli; la pensione deve essere consegnata in Benevento dagli stessi Fulgenzio e Pietro in due rate nelle festività di S. Giovanni Battista a giugno e di S. Giovanni Evangelista a dicembre e ne vengono anticipate due annualità, con l'intesa che in caso di morte del beneficiario Francesco, i suoi eredi resituiscano a Fulgenzio e Pietro i ratei di pensione anticipati e non maturati.

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Date: 1628, giugno 28
AbstractUrbano VIII interviene in merito alla posizione di Giovanni Battista Beltrano e della chiesa parrocchiale di S. Nicola della terra di Montesarchio riguardo al beneficio legato alla sinecura o cappella di S. Maria del Rosario della stessa terra.

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Date: 1629, aprile 8
AbstractPietro Piperno di Benevento concede a Marco Ferro della stessa città, a titolo di enfiteusi a ventinove anni per l'annuo canone di ducati diciotto, un'isca arbustata, della capacità di tomoli dieci e mezzo quarto, con alcuni ulivi e altri alberi da frutta e con palmento in fabbrica, sita in pertinenze di Benevento, nel luogo dove si dice S. Lupo, confinante con beni di Paolo Albino, beni dei fratelli de Clericis, via pubblica e cupa; il canone di ducati diciotto deve essere corrisposto in due rate: ducati nove il 25 luglio nella festa di S. Giacomo e i rimanenti ducati nove il 4 ottobre nella festa di S. Francesco.

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Date: 1630, aprile 14
AbstractAlbenzio Gizio del casale di San Lorenzo in diocesi telesina è ammesso, previo rigoroso esame, all'ufficio di notaio, tabellione e giudice ordinario.

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Date: 1630, ottobre 15
AbstractVincenzo Sarracino di Montesarchio, essendo debitore a Minico Antonio Pagliosa della stessa terra di ducati cinquanta per una casa che quello gli ha venduto e non avendo di che pagarlo, vende allo stesso Minico, per il prezzo di ducati trenta, annui ducati tre e carlini sei sui diritti e i frutti di una casa con orto contiguo, sita in Montesarchio, nel luogo dove si dice Li Curci, confinante con beni di Giovanni de Febraro, beni degli eredi di Giovanni Camillo Sarracino e via pubblica, per la quale egli percepisce un reddito annuo di ducati dieci.

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Date: 1630
AbstractDue atti: nel primo Vincenzo Stellato di Benevento, per il prezzo di ducati centosettanta da corrispondere in due rate - cento il prossimo 25 agosto e settanta il prossimo 4 ottobre - vende con patto di retrovendita quandocumque a Marco Furno del casale di San Leucio in pertinenze di Benevento un fondo rustico feudale e con servizio di contingente o adoha, della capacità di tomoli diciotto, sito in Ceppaloni, nel luogo dove si dice La Petrura, confinante con beni di Baldassarre e Vincenzo de Maio, vallone detto Schito e via pubblica, sul quale grava un censo a favore della corte baronale di Ceppaloni di carlini due, da pagarsi ogni anno il 25 luglio; nel secondo atto Vincenzo dichiara di aver ricevuto i centosettanta ducati e inoltra la supplica per ottenere il beneplacito e assenso all'avvenuta vendita.

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Date: 1631, novembre 21
AbstractMarco Antonio Franciotto, protonotario apostolico e uditore generale della curia delle cause della Camera apostolica, in merito ad una vicenda in cui compaiono i fratelli Andrea e Agostino Scaglia e Marzio Rotundo, richiama l'applicazione della bolla di papa Eugenio IV, data in Roma presso San Pietro l'8 marzo 1432 (stile dell'incarnazione), con la quale si stabilisce che non possono essere censurati o molestati o privati dei loro privilegi coloro che per i propri uffici si recano presso la sede apostolica o ivi si trattengono o da essa fanno ritorno, si dichiarano nulli gli eventuali atti compiuti in loro danno e si commina la pena della scomunica ai contravventori.

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Date: 1633, maggio 21
AbstractPapa Urbano VIII, con lettera apostolica indirizzata al vicario del vescovo di Telese, dispone del beneficio del canonicato e prebenda della Chiesa telesina resosi vacante per restituzione del precedente assegnatario Francesco de Palma, canonico di quella Chiesa.

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Date: 1635, agosto 10
AbstractIl notaio Michele Golino di Guardia Sanframondi, in virtù di regio privilegio a lui concesso di rendere in forma pubblica strumenti redatti da notai premorti, riassume in forma pubblica un atto stipulato in data 26 luglio 1622, V indizione, in Guardia Sanframondi per mano del notaio Oreste Golino, suo fratello - atto rimasto in forma di imbreviatura per la morte dello stesso notaio e rinvenuto tra i suoi protocolli conservati dall'altro fratello Francesco Golino - con il quale atto Francesco Antonio Golino, Marzio Tessitore, Claudio Floreo, Girolamo Floreo, Fabio Piccirillo e Angelillo di Francesco Floreo, procuratori di un gruppo di cuoiai e accomodatori di pelli ed esercenti l'arte conciaria della terra di Guardia Sanframondi - come da atto di procura stipulato dallo stesso notaio Oreste Golino in data 10 novembre 1621 - affittano per il prezzo di ducati duecento a Bartolomeo Pagano di Napoli, che agisce anche in nome di Girolamo Palumbo della stessa città, lo "ius carnicchiorum", ossia ogni genere di carnecchie che raccolgono nell'accomodare il cuoio, per la durata di anni sei, o meglio per tanto tempo quanto dura l'altro contratto di affitto tra gli stessi Bartolomeo e Girolamo ed altri conciatori, stipulato per mano del medesimo notaio Oreste Golino il 28 settembre 1612, II indizione.

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Date: [1611, gennaio 1 - 1636, dicembre 31]
AbstractLucrezio […] di Guardia Sanframondi assegna per il prezzo di ducati sessanta in carlini d'argento a Giovanni Leonardo Nucci della stessa terra una chiusa di tre moggia, sita in luogo dove si dice alle Co[…], di cui una parte, della capacità di sette quarti e due coppi, è redditizia alla curia ducale di Guardia ed è stata concessa in enfiteusi a Giovanni Leonardo dal duca di Maddaloni, utile signore di Guardia, con atto del notaio Salvatore de Monaco di Maddaloni per l'annuo censo di grano uno da corrispondersi nel giorno di Natale, mentre la rimanente parte, della capacità di quattro quarti e un coppo, è redditizia alla chiesa di S. Maria di Guardia con canone da corripondersi nel giorno dell'Assunzione della beata Maria Vergine; non disponendo dei sessanta ducati, Giovanni Leonardo cede a Lucrezio sei ducati annui sui frutti di una casa che egli tiene nel luogo detto allo Vicinato di San Lonardo e di un altro suo bene sito alla cupa de […].

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Date: 1637, novembre 4
AbstractMenechella Feleppa, figlia del fu Giovanni Battista e vedova in primo luogo di Domenico Martino e in secondo luogo di Alfonso Catauro di San Leucio, vende per il final prezzo di carlini venticinque a Vincenzo Catauro, figlio del fu Scipione, della stessa terra, un orto facente parte dei suoi beni dotali, della capacità di un quartarolo, sito nel casale di San Leucio in pertinenze di Benevento, nel luogo dove si dice Orto Vetere, confinante con beni di Rico Marotti, beni della stessa Menechella, beni di detto Vincenzo e via pubblica.

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Date: 1640, giugno 30
AbstractRamiro Filippez de Guzman, duca di Medina de las Torres, viceré di Napoli dal 1637 al 1644, ammette Giovanni Battista Gambacorta della terra di Paduli, di venticinque anni, al notariato - dopo che un diligente esame condotto nella regia curia lo ha trovato sufficiente ed idoneo ad esercitare quell'ufficio - e gli concede licenza di redigere in forma pubblica strumenti stipulati per mano di altri notai e, per la prematura morte di questi, rimasti allo stato di imbreviature ovvero strumenti che altri notai in nessun modo possono scrivere per il tremore della mano dovuto ad un perpetuo morbo o all'età decrepita.

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Date: 1641, giugno 10
AbstractPerché l'università di Faicchio possa far fronte ai fiscali attrassati e in particolare pagare alcune nuove imposizioni della regia curia, il sussidio della cavalleria dislocata nella città di Gaeta e l'alloggiamento di Gaspare de Sulta per tre mesi alla ragione di carlini venticinque al giorno, gli eletti dell'università e i particolari della terra di Faicchio, richiesto ed ottenuto il regio assenso, vendono a Clemente […], procuratore di […], per il prezzo di ducati trecento, annui ducati ventuno su tutte le altre gabelle e introiti di detta università e sui diritti e gli introiti dei seguenti beni stabili, siti in pertinenze di Faicchio e di proprietà dei particolari di quella terra, dai quali si percepisce non meno di annui ducati duecento: un possedimento arbustato e vitato di Giacomo […], dell'estensione di moggia sei circa, confinante con beni di Eliseo Riccio e beni baronali della curia di Faicchio; un possedimento di Francesco Moncillo, sito nel luogo dove si dice la Cerreta, confinante con beni di Annibale Ferruti, beni di Nunzio de Meo e via pubblica; una chiusa dell'estensione di moggia tre circa, nel luogo dove si dice alle Caudane, confinante con beni di Francesco Angelo Palmerio e beni dell'università; un possedimento arbustato e vitato di […] de Onofrio, dell'estensione di moggia tre circa, sito nel luogo dove si dice a la Fontana […], confinante con beni de Onofrio e via pubblica da due lati; una vigna di Petruccio d'Acetelli, sita nel luogo dove si dice allo Scarrupato, confinante con beni di Pietro Giovanni d'Autellis, beni di Pietro de Arnaglina, fiume Titerno e via pubblica; un possedimento arbustato e vitato di Giovanni […], dell'estensione di moggia sedici circa, sito nel luogo dove si dice alli Vignali, confinante con beni di Francesco Porto, beni di Petruccio d'Autellis, beni di Giacomo de Martino e via pubblica; un possedimento arbustato e vitato di Pietro Lombardi, nel luogo dove si dice alle Fraticelle, confinante con beni della chiesa matrice di Faicchio e via pubblica; un possedimento arbustato e vitato di Giovanni Battista Porto, dell'estensione di moggia quattro circa, sito nel luogo dove si dice alli Porti, confinante con beni di Francesco Palmerio e beni degli eredi del fu Pietro Porto; un possedimento di […] de Petruccio, dell'estensione di moggia sedici circa, sito nel luogo dove si dice allo Manganello, confinante con beni di Giovanni […] e via pubblica; un possedimento di Bartolomeo Massaro, dell'estensione di moggia sei circa, sito nel luogo dove si dice Petra Caduta, confinante con beni di Pietro Travaglia e via pubblica da due parti; un terreno di Giovanni Nicola Porto, dell'estensione di moggia quattro circa, sito nel luogo dove si dice alli Citi, confinante con beni di Domenico Porto e beni di Andrea Porto; un possedimento arbustato e vitato di […], dell'estensione di moggia tre circa, sito nel luogo dove si dice l'Ertola, confinante con beni di Pietro Riccio.

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Date: 1642, aprile 1
AbstractIl collegio dei protonotari della sede apostolica, con il consenso di Luigi Omodeo, decano di detto collegio, e per lui del segretario Africano Ghirardelli, incarica Marcello Patavino, canonico della Chiesa telesina, di nominare Tommaso de Clemente della terra di Cerreto in diocesi di Telese - se trovato ad un attento esame abile e idoneo ad esercitare tale ufficio - notaio, tabellione pubblico e giudice ordinario.

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Date: 1643, settembre 22
AbstractCapitoli e patti stipulati tra Francesco de Marino Gagliardi della terra di Paduli da una parte e i coniugi Berardino Felippo e Nanilia Barbato della stessa terra dall'altra parte sul matrimonio da contrarsi tra lo stesso Francesco e Donata Felippo, figlia dei suddetti coniugi.

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Date: [1623, agosto 3 - 1644, luglio 29]
AbstractFormula per la concessione della cittadinanza beneventana.

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Date: 1646, maggio 19
AbstractOttavio Sello di Guardia Sanframondi, procuratore di Giovanni e Mattia Pacelli e di Giovanni Rabuano, [deputati] dell'abbazia di S. Salvatore presso Telese, concede per il canone o censo enfiteutico perpetuo di denari sei da consegnare ogni anno il sei agosto, giorno di S. Salvatore, un terreno o vigna di proprietà di detta abbazia, sito nel luogo dove si dice Fontana Vetere, della capacità di tomoli uno e mezzo, confinante con beni di Dionira Verella, beni di Bartolomeo Verrilli e beni di Angelo Agostino Sellaroli, a Luca [F]ilippello di Guardia Sanframondi, che, emanato il bando a voce alta e intelligibile dal giurato di quella terra, accesa ed estinta la candela, è risultato essere il migliore offerente, avendo offerto ducati venti per l'entratura e investitura di detto terreno.

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Date: 1646, giugno 20
AbstractLa Regia camera della sommaria, nella persona del suo presidente luogotenente Ferdinando Francesco d'Avalos, principe di Francavilla, provvede a spedire lettera patente con cui, giusta sentenza emessa il 28 maggio 1646 dalla stessa Camera, presieduta nell'occasione da Diego Bernardo Zufia, ribadisce che Diego Onofrio, Giovanni Battista e Marzia Tofano sono da considerarsi cittadini napoletani, come se fossero nati a Napoli, e come tali possono e devono godere nella loro attività di commercio di tutte le immunità, prerogative, esenzioni e franchigie riconosciute ai cittadini napoletani, sia nella dogana, nel fondaco maggiore e nella piazza maggiore di Napoli, sia in tutto il regno.

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Date: 1646, ottobre 10
AbstractBlasio Mungillo, figlio e procuratore di Cristofaro Mungillo - come da procura redatta dal notaio Domenico Picone di Frasso l'1 ottobre 1646 - vende per il capitale di ducati trenta a Giovanni Angelo Riccio annui carlini ventinove sui frutti di un terreno lavorativo con diversi alberi da frutto e querce, della capacità di tomoli quattro, sito in territorio di Cusano, nel luogo dove si dice Li Lavilordi, confinante con beni di Antonio Croce, beni di Salvatore Mele e via pubblica.

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