Fond: Fondo Notai (1426-1806)
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Charter: ASBN, Notai, 1
Date: 1426
Abstract: Stefano de Benevento ha comprato delle case solariate con cellari, cortile, corti, camere ed altro, site in Benevento, nella parrocchia di S. Zenone e confinanti con via pubblica, beni della chiesa di S. Marco de' Sabariani e beni della chiesa di S. Costanzo, su cui grava in perpetuo un onere o annuo reddito di tarì cinque, alla ragione di carlini due per tarì, in favore della chiesa di S. Francesco per servizio della cappella de Alimanis eretta nella stessa chiesa, per una messa da dire e da celebrare in perpetuum ogni anno in detta cappella da parte dei frati del convento di S. Francesco per l'anima dell'abate Pietro de Alimanis, una volta arciprete, e dei suoi antecessori, come da legato contenuto nello strumento del notaio Vito Mazzillo di Benevento; detto Stefano affranca il bene offrendo al guardiano e ai frati del convento il prezzo di once cinque, alla ragione di carlini sessanta o ducati sei ad oncia, con le quali cinque once il guardiano e i frati intendono sia acquistare altri beni che diano il reddito di cinque tarì necessario per soddisfare il legato dell'abate Pietro sia provvedere alla riparazione della chiesa.
Charter: ASBN, Notai, 2
Date: 1446, marzo 27
Abstract: Mercurio de Giorgio di Vitulano dona tutto quello che possiede in beni stabili e mobili nel territorio di Vitulano al nipote consobrino Pietro de Giorgio, presente e ricevente, riservando a sé su detti beni l'annua somma di tarì dodici e alla condizione che detto Pietro e i suoi eredi e successori provvedano vita natural durante alle sue necessità come un loro pari, nutrendolo, mantenendolo, calzandolo e vestendolo con prodotti di buona qualità.
Charter: ASBN, Notai, 3
Date: 1453, aprile
Abstract: Masello, pittore di Apice, dimorante in Benevento, affranca dal Capitolo e dai canonici della Chiesa beneventana, che agiscono per conto dell'ospedale e chiesa dell'Annunziata, una metà di una casa a suo tempo concessagli a titolo di permutazione, sita in Benevento, nella parrocchia di S. Cornelio, confinante con beni della chiesa parrocchiale di S. Andrea de Miliotis, beni di Antonio Bartolario e via pubblica su due lati; a tal fine Masello paga ducati tredici di carlini d'argento a Giacomo de Teano, ciabattino, che in cambio si impegna a versare in perpetuo a detta chiesa e ospedale, nel giorno della festa di S. Maria nel mese di agosto, tarì due, obbligando la casa di sua abitazione, sita in Benevento, nella parrocchia di S. Maria de Citis, confinante con beni di Paolo de Guglielmino, beni del fu Antonio de Calabria e via pubblica da due lati; a Giacomo è riconosciuta la facoltà di permutare il bene obbligato con un altro bene stabile entro i primi dieci anni, ma in ogni caso dopo quella data il canone aumenterà di cinque grana.
Charter: ASBN, Notai, 4
Date: 1461, dicembre 28
Abstract: Il Capitolo beneventano - nelle persone degli abati Bartolomeo Zeuli, primicerio maggiore, Larchus Fantasia, tesoriere, Luigi Cheuli, bibliotecario, Nicola Porrazio, Angelo Corbo ed altri - concede in locazione a ventinove anni a Giacomo Marzacca di Benevento un pezzo di terra della capacità in semina di tomoli tre circa, sito in territorio beneventano nel luogo dove si dice Li Collini, confinante con beni della chiesa di S. Maria de' Calderari, beni di Giacomo Ursileone, beni di Petrilli di Chianca e via pubblica.
Charter: ASBN, Notai, 5
Date: 1467, febbraio 5
Abstract: I fratelli Serpentino ed Antonello de Russo di Paolo affrancano dal monastero di S. Modesto di Benevento un orto sito in Benevento, in parrocchia di S. Nazario, confinante con altri beni dello stesso monastero e con vie pubbliche da due parti, orto concesso a suo tempo a titolo di permutazione per l'annuo censo o reddito di tarì tre e mezzo con strumento del notaio Giovanni Grosso; il canone viene trasferito su un cellario terraneo della consistenza di un sol membro sito nella città di Benevento, confinante con beni di S. Spirito di Benevento, beni di S. Caterina e via pubblica, di proprietà dei fratelli Giovanni e Marco de Vito, che per il prezzo di ducati ventuno di carlini d'argento si obbligano a pagare ogni anno nel mese di luglio nel giorno della festa di S. Margherita al monastero di S. Modesto i tarì tre e mezzo, giusta anche la perizia compiuta dagli esperti Antonio de Pao, priore della chiesa di S. Bartolomeo, e Giacomo Mirale, decano della stessa chiesa; la permuta avviene in virtù della facoltà di permutare, vendere ed alienare i beni dei monasteri, delle chiese e dei luoghi pii della città e diocesi di Benevento concessa da papa Pio II con lettera apostolica indirizzata all'arcivescovo di Benevento Nicola [Piccolomini] data in Mantova il 5 settembre 1459, con la quale il pontefice accoglie le suppliche presentate dai cittadini beneventani a seguito delle distruzioni del terremoto del 5 dicembre 1456; nell'atto è riportata, oltre alla lettera apostolica, la procura dell'arcivescovo al vicario Fazio de Galleranis, data in Siena nel palazzo Piccolomini nel 1466.
Charter: ASBN, Notai, 6
Date: 1476, settembre 14
Abstract: Giovanni Filippo de Lignamine di Ruvere, conte palatino dell'aula pontificale, scudiero e familiare del papa, a seguito di concessione contenuta nella lettera apostolica di papa Sisto IV, data in Roma, presso S. Pietro, l'11 aprile 1676, riconosce la piena abilità giuridica a Bartolomeo Pietro Nicola de Errico della terra di Guardia Sanframondi, in diocesi beneventana, che ne era privo in quanto figlio illegittimo di Vito Pietro Nicola de Errico.
Charter: ASBN, Notai, 7
Date: 1479, ottobre 16
Abstract: Antonella Cappella, moglie di Bartolomeo de Guglionisio, con il consenso del marito e l'assistenza tra gli altri del notaio Angelo Russo di Benevento, suo mundualdo, vende a Giacomo Margiacca di Benevento, per il prezzo di ducati ventuno di carlini d'argento, un terreno della capacità in semina di tre cofane, porzione di un territorio della capacità in semina di venti cofane, sito in pertinenze di Benevento, in luogo dove si dice Torre Pasturello, confinante con beni della Mensa arcivescovile di Benevento, beni di S. Vittorino e via pubblica, che possiede in comune ed indiviso con Laura Cappella, figlia ed erede del fu Marco.
Charter: ASBN, Notai, 8
Date: [1471, dicembre 11 - 1479, dicembre 11]
Abstract: Il cardinale napoletano Oliviero [Carafa], attraverso il vicario generale del vescovo di Sant'Agata, dispone che il beneficio della cappella o oratorio di S. Antonio, eretto nella chiesa arcipresbiterale di S. Nicola di Montesarchio, in diocesi beneventana, resosi vacante per la morte dell'ultimo cappellano Martino Vetrano, sia unito all'arcipresbiterato di S. Nicola e assegnato all'arcipresbitero Antonello […]; i proventi o redditi sono di fiorini d'oro di camera sei per la cappella e venticinque per il presbiterato.
Charter: ASBN, Notai, 9
Date: 1480, aprile 13
Abstract: Ferdinando II d'Aragona ammette Simone Burcillo di Cacciano nella valle beneventana al notariato - dopo che un diligente esame condotto nella Regia curia lo ha trovato sufficiente ed idoneo ad esercitare quell'ufficio - e gli concede licenza di redigere in forma pubblica strumenti stipulati per mano di altri notai e, per la prematura morte di questi, rimasti allo stato di imbreviature ovvero strumenti che altri notai in nessun modo possono scrivere per il tremore della mano dovuto ad un perpetuo morbo o all'età decrepita.
Charter: ASBN, Notai, 10
Date: [1460, gennaio 1 - 1492, dicembre 31]
Abstract: Andrea de Mascabroni affranca una casa e un orto, su cui grava un censo di tarì due, obbligando a titolo di permutazione altri beni stabili.
Charter: ASBN, Notai, 11
Date: 1494, gennaio, 1
Abstract: Citto de Prata, cittadino beneventano - al fine di riscattare da un onere di tarì quattro e mezzo dovuto alla chiesa e monastero di S. Caterina di Benevento, qui rappresentati dal priore Giovanni Antonio Pizzinino e dai monaci dell'ordine dei celestini Giovanni de Abbate e Antonio de Venafro, una vigna sita in territorio di Benevento nel luogo dove si dice San Paolo, confinante con beni di Leone Barberio, beni di Giovanni Meio fabricatorio, beni di Nardo de Cunzo e via pubblica - paga once quattro a Marino de Servizio della stessa città perché assoggetti in permuta a detta chiesa e convento di S. Caterina una sua vigna, sita in pertinenze beneventane, in contrada detta Gellarulo, confinante con beni di Marino Magri, beni di Giacomo de Servizio, beni di Antonio Sepe e via pubblica, vigna che, secondo la perizia eseguita da detto Giovanni de Abbate e dall'altro monaco Benedetto di Benevento dell'ordine di S. Benedetto, è sufficiente a garantire un reddito di tarì quattro e mezzo.
Charter: ASBN, Notai, 12
Date: [1497, gennaio 8 - 1497, agosto 28]
Abstract: Affrancazione a titolo di permutazione di beni stabili posti in Benevento e confinanti con beni della chiesa di S. Pietro de Traseris da due lati e beni del Capitolo beneventano, redditizi per tarì quattro di carlini d'argento all'ospedale e chiesa dell'Annunziata, con canone trasferito su un casaleno scoperto sito nella città di Benevento in parrocchia di S. Giovanni a Porta Somma.
Charter: ASBN, Notai, 13
Date: 1499, dicembre 27
Abstract: Giacomo Corrado di Airola e sua moglie Francesca - la seconda con il consenso di Giacomo, suo marito e legittimo mundualdo - vendono ad Antonello Corrado della stessa terra per il prezzo di once cinque di carlini d'argento, alla ragione di carlini sessanta per oncia, due terreni con piedi di quercia, olivo e castagno, siti in pertinenze di Airola nel luogo dove si dice Atramo, confinanti il primo con via pubblica, beni di De Amorello, beni di detto Antonello Corrado, e beni di Leonardo Grecozio e il secondo con la stessa via pubblica, beni di De Arupallo, beni di S. Giovanni gerosolomitano, beni di Andrea Pecorario e beni di Bartolomeo Boninianni.
Charter: ASBN, Notai, 14
Date: [1499, giugno 3 - 1499, dicembre 31]
Abstract: Giovanni Battista de Blasio di Cervinara rende pubblica la lettera con cui il reverendo Cesare, visconte di Riario, arcivescovo di Pisa e primate di Sardegna e Corsica, conte palatino, conferisce a Paolo Erennio de Scantacerris, conte palatino, cittadino beneventano, professore di umanità ed oratoria, una particolare onorificenza o officio; l'autorità di Cesare de Riario deriva dall'aver papa Sisto IV concesso a suo padre Girolamo de Riario - nipote dello stesso papa - con lettera del 9 aprile 1483 la dignità del palatinato maggiore, nominando conte palatino lui e i suoi figli, nipoti e discendenti in perpetuo e riconoscendo al primogenito di ciascuna generazione di essere primo luogotenente tra i conti del sacro palazzo lateranense, protoconte palatino, con gli onori, oneri ed emolumenti consueti, tra i quali la prerogativa di nominare dottori, legittimare bastardi e creare notai.
Charter: ASBN, Notai, 15
Date: [1498, gennaio 1 – 1500, dicembre 31]
Abstract: Carlo [Carafa], attraverso il suo procuratore, dona alla chiesa e congregazione di S. Maria a Taburno, in pertinenze di Airola Bucciano, un ampio territorio feudale con fonti e molini; in cambio il priore e i frati di detta congregazione si impegnano a celebrare in perpetuo una messa al giorno, cantata nelle domeniche e nelle festività solenni, per il donatore finché vive e per la sua anima dopo morto.
Charter: ASBN, Notai, 16
Date: 1505, marzo 28
Abstract: Antonello Davide di Benevento, arcidiacono e vicario episcopale di Telese, conferma la nomina di Stefano Nicola Verrilli della terra di Rocca Nuova, in diocesi telesina, a rettore della cappella di S. Caterina eretta dentro la chiesa di S. Maria della terra di Faicchio, in sostituzione del reverendo don Angelo Pietro de Angelis, defunto; l'indicazione del rettore è fatta da Margarita Conde, vedova del nobile Clemente Iacobi del notaio Giovanni di Faicchio, madre e tutrice di Vincenzo, figlio ed erede di detto Clemente, cui spetta lo jus patronatus su detta cappella.
Charter: ASBN, Notai, 17
Date: 1507, agosto 12
Abstract: Il notaio, su richiesta di Petruccio de Goffredo di Airola e avvalendosi del privilegio concesso da Ferdinando I nel Castel nuovo di Napoli in data 2 maggio 1492 decima indizione, redige in forma pubblica un atto stipulato in data 20 settembre 1498, seconda indizione, dinanzi al giudice ai contratti Minichello Landolfo di Airola e per mano del defunto notaio Nicodemo de Luca della stessa terra, con il quale Palma de Marozo di Airola, con l'assistenza di Giacomo de Castenno suo affine, amministratore e mundualdo, volendo rispettare la volontà testamentaria del defunto marito Antonio de Gugliemo, che, prima della nascita della seconda figlia Susanna, aveva istituito suo erede universale il fratello Petruccio ed erede particolare la figlia Sebastiana per la dote e il maritaggio, ed essendo morte l'una dopo l'altra anche le figlie Susanna e Sebastiana, rinuncia ad ogni diritto sull'eredità del marito e delle figlie e ne fa donazione irrevocabile al cognato Petruccio de Guglielmo.
Charter: ASBN, Notai, 18
Date: 1507, agosto 17
Abstract: Pietro del fu Nicola de Collo affranca una sua casa di quattro membri, un locale terraneo e una sala e due camere solariate, sita in Benevento nella parrocchia di S. Gregorio, confinante con beni degli eredi di Gabriele de Pesco, beni degli eredi di Altilia Ferrarisi e via pubblica, che, con atto del notaio Giacomo Maiorana di Benevento, ha ipotecato con licenza di affrancazione a garanzia degli annui carlini cinque per i quali è obbligato all'ospedale e cappella di S. Spirito di Benevento, qui rappresentati dall'aromatario Bartolomeo Bongiovanni e dal calderario Bartolomeo Enrico attraverso il loro procuratore Reinaldo Clementelli; l'affrancazione avviene mediante subentro dei fratelli Giovannello e Marco de Collo del fu Antonio e della loro madre Cara Franco - che agisce con il consenso dei figli e l'assitsenza e presenza del fratello Giovanni Franco - che per il prezzo di ducati quindici di carlini d'argento accettano di assumere l'obbligo dei cinque carlini, ipotecando una propria casa di tre membri, un locale terraneo e una sala e una camera solariate, sita in Benevento nella parrocchia di S. Maria de Germinis, confinante con beni di Graziano de Colle, beni di Bartolomeo del fu Marciano de Colle e via pubblica da due parti.
Charter: ASBN, Notai, 19
Date: 1508, aprile 11
Abstract: La curia temporale e la Camera apostolica di Benevento, nella persona di Domenico Antonio Capobianco, vicetesoriere di detta curia, alla presenza e con il consenso del vescovo Roberto Tebaldesco, governatore della città di Benevento, concedono in enfiteusi perpetua a titolo di permutazione quandocumque a Giovanni Battista de Gallis di Pontremoli e ai suoi fratelli, qui rappresentati dal procuratore Giovanni Bisante di Altavilla, un magazzino di due membri, uno inferiore e uno superiore, sito nella piazza pubblica di Benevento, in parrocchia di S. Maria Antehore, confinante con beni dello stesso Giovanni Battista, beni degli eredi del fu Gabriele d'Aversa, via e piazza pubblica e cortile vicinale; il canone, stimato dagli esperti - abate Antonio Ferrazzano e abate Tommaso Camellano, canonici della chiesa cattedrale di Benevento, e Nicola de Rogerio, canonico e primicerio della collegiata chiesa di S. Bartolomeo - in annui tarì dodici, deve essere corrisposto in tre rate: tarì quattro nella festa di Pasqua, altri tarì quattro nella festa di S. Bartolomeo nel mese di agosto e i rimanenti tarì quattro nella festa del Natale; i fratelli de Gallis si impegnano a riparare il tetto e le porte del magazzino e a rifare il muro intermedio di separazione con il contiguo magazzino degli eredi del fu Gabriele d'Aversa.
Charter: ASBN, Notai, 20
Date: 1514, aprile 23
Abstract: Il notaio Nicola [...] e il notaio Panfilo de Nicolais di San Martino Valle Caudina vendono per ducati ventidue di carlini d'argento a Ippolito Iammarello di Montesarchio il primo i due terzi e il secondo il rimanente terzo di un terreno aratorio e arbustato, sito in pertinenze di Montesarchio, nel luogo dove si dice alli Paparisi, confinante con beni di Francesco de Vivo, beni degli eredi del fu Giacomo de Rossi di Napoli che furono del fu Giovanni Capuano di Montesarchio e via pubblica.
Charter: ASBN, Notai, 21
Date: 1515, novembre 15
Abstract: Domenico Parente, cittadino beneventano, anche a nome di Marco Antonio Parente, figlio minorenne del fu Giacomo, fratello di Domenico, affranca a titolo di permutazione una casa sita in Benevento nella contrada Porta San Lorenzo in parrocchia di S. Donato, redditizia per tarì uno al monastero di S. Sofia, confinante con beni degli eredi di Nicola de Guardia, beni di Giovanni Sasso, beni dello stesso Domenico, strettola e via pubblica; la stessa casa che i suoi defunti fratelli Giacomo e Vincenzo avevano ipotecato per dodici ducati in favore di Giacomo de Spirito.
Charter: ASBN, Notai, 22
Date: 1516, gennaio 10
Abstract: Papa Leone X de motu proprio concede titolo di nobiltà a Vincenzo Vercelli della diocesi di Telese e lo aggrega al numero e consorzio dei nobili.
Charter: ASBN, Notai, 23
Date: 1516, ottobre
Abstract: L'arciprete, i chierici e il Capitolo della chiesa di […] in Castel di Sangro, concedono in perpetuo, per un canone o reddito o censo da corrispondersi ogni anno nel mese di dicembre nella festività del Natale, al reverendo Manfredi Canofilo, dottore in utroque iure, e ai suoi fratelli, tutti di Castel di Sangro e figli di Giovanni Domenico Manfredi Canofilo, un terreno sito in contrada dove si dice la piazza di San Leonardo, confinante con beni di Anna Iamesto e via pubblica.
Charter: ASBN, Notai, 24
Date: 1517, settembre 15
Abstract: Angelillo Silvestro di Vitulano loca ai conduttori Angelo Saudella e Antonio Meuli un mulino e del terreno siti in territorio di Vitulano nel luogo detto Lo Molino di mezzo, confinanti con beni di S. Angelo e fiume Flenghe, per l'annuo canone di dodici tomoli di grano da consegnarsi nel mese di agosto nel giorno di S. Bartolomeo.
Charter: ASBN, Notai, 25
Date: 1518, dicembre 11
Abstract: Bartolomeo de Trusellis, vicario generale nelle cose spirituali e temporali del cardinale Alessandro Farnese, arcivescovo di Benevento, istituisce l'abate Vincenzo Perotta rettore della parrocchiale chiesa di S. Andrea, al presente vacante.
Charter: ASBN, Notai, 26
Date: [1520, gennaio 1 - 1520, dicembre 31]
Abstract: Il monastero di […], concede a titolo di enfiteusi perpetua a Vincenzo […] una casa con cellario per l'annuo censo o reddito di ducati sette e mezzo da pagarsi ogni anno il 15 agosto.
Charter: ASBN, Notai, 27
Date: 1521, gennaio 4
Abstract: La chiesa e ospedale dell'Annunziata di Benevento, sulla base di una perizia effettuata da Giulio Margiacca e Nicola de Rugerio, rispettivamente decano e primicerio della collegiata chiesa di S. Bartolomeo, concede a Diomede Comide di Benevento in enfiteusi a ventinove anni a titolo di permutazione per l'annuo canone di carlini tre, da pagarsi nella festa dell'Annunciazione della beata Maria Vergine, una vigna della capacità in semina di tomoli due, sita in pertinenze di Benevento, nel luogo dove si dice Al Pino; la facoltà di permutazione può essere esercitata nel termine di venti anni con altro bene stabile, sito in Benevento e da cui sia esigibile un reddito di carlini tre e mezzo, e, se tale facoltà non sarà esercitata, la concessione verrà rinnovata per altri ventinove anni.
Charter: ASBN, Notai, 28
Date: 1523, marzo 12
Abstract: Deodata, figlia del fu Angelo de Pesco e vedova di Minico Sorrentino, suo fratello Cecco e Pietro Gozi - Deodata, con l'assenso del fratello Cecco e l'assistenza del cognato, anche a nome di Bernardino Sorrentino, figlio del defunto marito Minico - assegnano a titolo di permutazione una vigna di tomoli due sita e posta in territorio beneventano nella contrada detta Lo Sorvo, confinante con beni di Giovanni Angelo Gozi e beni di Giacomo Gagliardi, a Bartolomeo del fu Pietro Ricciuti, volgarmente chiamato Cappello, che a sua volta assegna ai detti Diodata, Cicco, Angelo e Pietro tomoli cinquantasette di grano romano.
Charter: ASBN, Notai, 30
Date: 1524, gennaio 31
Abstract: Pietro Marrone, Angelillo Floreo, Giovanni Antonio Tessitore, Giasio Pietro Nicolantonio e Giovanni Nardi Nicolantonio di Guardia Sanframondi chiedono al notaio Valerio Fallato della stessa terra di riassumere su carta membranacea il contenuto di un'obbligazione dagli stessi contratta nella curia di Guardia Sanframondi in data 3 agosto 1522 con Severino de Marco di Napoli, con la quale si sono impegnati a prestare, secondo la consuetudine della città di Napoli, fideiussione a garanzia dell'eventuale restituzione della dote di cinquanta once e dei beni corredali che il medesimo Severino ha promesso per il matrimonio da contrarsi tra sua figlia Isabella e Domenico Tessitore di Guardia Sanframondi.
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