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FondFondo Notai (1426-1806)
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Date: 1580, aprile
AbstractBartolomeo Controviero e Bartolomeo Onnechino di Benevento si riconoscono debitori di Giulio Cucitella di Capua per ducati centocinque di carlini d'argento - alla ragione di carlini dieci per ducato, due per tarì e sessanta per oncia - dovuti per la vendita fatta loro da detto Giulio di trenta salme alla misura beneventana di frumento romano di buona qualità, peso e misura e si impegnano a pagare il debito nel giorno della festa di S. Giacomo nel mese di luglio prossimo venturo.

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Date: 1581, gennaio 27
AbstractGiovanni Antonio de Biasi di Sant'Agata de' Goti vende per il final prezzo di ducati trenta di carlini d'argento ad Antonello Saccone della stessa città una casa consistente in due membri, uno inferiore ed uno superiore, sita nella città di Sant'Agata de' Goti, nella parrocchia di S. Simeone, confinante con beni di Giovanni Domenico de Biasi, fratello dello stesso Giovanni Antonio, beni di Antonio de Miele e via pubblica.

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Date: 1581, aprile 25
AbstractI consoli della città di Benevento, con l'assistenza di Giulio Ungaresi, luogotenente del cardinale Indico d'Aragona, governatore di detta città, concedono a norma degli statuti beneventani la cittadinanza a Donato de Luisi di Chianche.

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Date: 1581, maggio 23
AbstractGiovanni Battista Girolamo Casilli di Guardia Sanframondi vende, salvo assenso del duca di Maddaloni, utile signore della stessa terra, a Giovanni Luigi Pingue e Giovanni Domenico Zarrella - che, emanato il bando ad alta e intelligibile voce da Sebastiano de Pascale, bajulo e inserviente della curia di Guardia Sanframondi, hanno offerto il prezzo più alto - un calcinare con sellevatorio sito [in detta terra di Guardia], nel luogo dove si dice alla Porta de Francesca, confinante con beni di Cesare Pingue e beni di Giovanni Francesco Fuschini , franco e libero, eccetto che per un reddito o censo a favore del duca di Maddaloni, al quale spetta anche la terziaria in caso di alienazione; dei ducati ventitre, che costituiscono il prezzo finale offerto dagli acquirenti, Giovanni Battista dichiara di averne ricevuto già due parti, essendo la terza parte da corrispondere al duca di Maddaloni.

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Date: 1582, settembre 1
AbstractI fratelli Marco e Masio Iatomaso di Vitulano si obbligano al pagamento di ducati quattordici e carlini tre in favore di Giovanni Cognone della terra di Tocco per il matrimonio da celebrarsi tra lo stesso Giovanni e la loro sorella carnale.

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Date: 1583, marzo 12
AbstractPietro Pingue di Guardia Sanframondi vende, per il prezzo di ducati cento di carlini d'argento, annui ducati dieci a Giovanni Giacomo […], procuratore dell'illustre Fabrizio […]; la vendita è motivata dalla necessità di ottemperare ad una obbligazione contratta dal fratello di Pietro, Angelo Pingue del fu Leone.

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Date: 1583, luglio 26
AbstractFrancesco de Berna di Airola e suo fratello Federico, arcipresbitero della chiesa di S. Giorgio della stessa terra, anche a nome dell'altro loro fratello Troiano, quali figli ed eredi con beneficio di legge e di inventario, come da decreto della curia di Airola, del fu Giovanni Pietro de Berna, cedono a Carlo Sasso di Napoli un terreno aratorio ed arbustato della capacità di moggia quattro circa, sito in Airola, nel casale di San Giorgio, nel luogo dove si dice a lo Puzzo Peperone, confinante con beni dello stesso Carlo Sasso e via pubblica e redditizio a detta chiesa di S. Giorgio per l'annuo reddito o censo di ducati sedici da pagarsi in tre rate, nei giorni di Natale, di Pasqua e a metà del mese di agosto, come da contratto di concessione in enfiteusi con facoltà di affrancare quandocumque senza prescrizione alla ragione di ducati ottanta per ogni moggio, stipulato dal notaio Nicola Banconio il 6 settembre 1578; Carlo Sasso eredita gli stessi patti e condizioni contenuti nell'atto di concessione, ma con un annuo canone elevato a ducati venti.

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Date: 1583, ottobre 1
AbstractRodorico Caldora di Morcone, nell'interesse della società e cappella del Ss. Corpo di Cristo, chiede al notaio Giulio de M.tis di rendere in forma pubblica il testameto redatto il 23 luglio 1583, con il quale l'abate Domenico Narcisio - ora defunto - nomina suo erede universale e particolare il fratello Nicola Angelo Narcisio, con l'usufrutto di tutti i suoi beni mobili e stabili alla sorella Manna vita natural durante e con un legato di ducati dieci in favore di detta società e cappella del Ss. Corpo di Cristo.

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Date: 1583, novembre 19
AbstractIl monastero di S. Vittorino di Benevento, nella persona della badessa Prudenzia de Sindico, che agisce con il consenso espresso delle sorelle Marina de Pastori, Feniziana de Gennaro, Feniziana, Frazia e Vittoria Caldoro, Lucrezia Tomacelli, Antonia de Leo, Giovanna Terragnoli, Ippolita Mascambroni e Luisa e Beatrice Bucino e di Camillo de Morra, concede a Marco Ferrello, sosamellario di Benevento, in enfiteusi a ventinove anni un terreno della capacità di tomoli tre, più o meno, sito in pertinenze di Benevento, dove si dice Cupo Retundo o Fontana Frabicata, confinante con beni dello stesso monastero di S. Vittorino che tiene Antonio Gambatesa di San Marco ai Monti e beni di Costanza Manzella; il canone o censo è fissato, sulla base di una perizia eseguita dagli esperti fratelli Farese, monaci del monastero di S. Sofia, in carlini trentasette e mezzo da pagarsi ogni anno nel giorno della festa di S. Silano; l'enfiteuta si impegna a impiantare nel terreno concesso una vigna e un oliveto.

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Date: 1584, novembre 27
AbstractAntonia de Gaudiis, vedova del fu Pietro Mazzocco, e suo figlio Ottavio Mazzocco, anche a nome dell'altro figlio, il chierico Giovanni Domenico, tutti di sant'Agata de' Goti, vendono - per il final prezzo di ducati centodieci di carlini d'argento da pagarsi entro il giorno otto agosto prossimo venturo dell'entrante anno 1585 - a Ottaviano de Palma di Cervinara un terreno aratorio della capacità di moggia due circa, sito in Cervinara nel luogo dove si dice allo Pantanello, confinante con beni dello stesso Ottaviano, beni di Giovan Battista Mazzocco, beni di Sebastiano de Telaro, beni di Marco Marzocco e fiume.

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Date: 1586, dicembre 16
AbstractJuan de Zúñiga, conte di Miranda, viceré, luogotenente e capitano generale del regno di Napoli - accogliendo la supplica avanzata dall'università di Cerreto, in provincia di Terra di lavoro, nella quale si lamenta di dover dare alloggio e soddisfare le richieste dei soldati della regia udienza al comando di Giovanni Vello e degli altri commissari incaricati della persecuzione dei fuoriusciti - ribadisce le disposizioni adottate già dal suo predecessore, il duca di Osuna Pedro Giron, con lettera patente del 19 aprile 1584: né truppe, né ufficiali o commissari devono essere alloggiati nella terra di Cerreto, a meno che non vi transitino di notte e non ci sia il tempo per raggiungere un altro luogo e con l'obbligo di allontanarsi non appena fatto giorno senza avanzare nessuna richiesta, alloggiando invece di norma nelle case isolate predisposte dal sindaco di quella terra e acquistando il vitto sulla piazza, con la sola eccezione degli ufficiali della regia tesoreria che portino denaro, che, per evidenti ragioni di sicurezza, possono essere alloggiati in paese.

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Date: 1586, dicembre 30
AbstractLucio Censale di Vitulano, in nome di sua madre Virgilia, vende a Fabrizio […] di Guardia Sanframondi una chiusa, sita nel luogo dove si dice lo Cernillo - confinante con beni degli eredi di Vincenzo Foschino, vallone e via pubblica - ed un altro bene stabile sito in luogo dove si dice la Fontanella, confinante con beni di Maria Giustina Floreo, Antonio de Mago, Massimiliano Abbate e via pubblica; dei ducati quarantotto convenuti come prezzo, diciotto saranno pagati entro il giorno della prossima Pasqua e i rimanenti ducati trenta entro la festività del prossimo Natale.

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Date: [1587, gennaio 1 - 1587, dicembre 31]
AbstractTassa per la mercede degli attuari della curia civile e della curia criminale, promulgata da Goffredo Lomellino, commissario generale della Camera apostolica; la copia è estratta dal notaio Bartolomeo Russo, segretario ordinario della città di Benevento, dagli originali che sono conservati tra le altre scritture della stessa città.

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Date: 1588, maggio 10
AbstractI fratelli Salvatore e Mario de Pascale della terra di Guardia Sanframondi vendono ai fratelli Bernardino e Vincenzo Pigna della stessa terra un orto, sito in pertinenze di Guardia, nel luogo dove si dice la Porta Francesca, confinante con beni di detti Bernardino e Vincenzo, beni di Libero Tessitore, magazzino dei medesimi Salvatore e Mario e via vicinale, obbligato per denari sei di censo o reddito in favore del duca di Maddaloni, utile signore della terra di Guardia Sanframondi; del prezzo di ducati quarantacinque, offerto dai fratelli Pigna dopo il bando emanato ad alta ed intelligibile voce nei luoghi consueti da Giovanni Battista Raho, serviente della curia di quella terra, gli acquirenti ne versano ducati trenta ai venditori e trattengono i rimanenti ducati quindici per corriponderli al duca di Maddaloni a titolo di terziaria; in calce all'atto è l'assenso alla vendita da parte del duca, datato 3 settembre 1588.

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Date: 1588, settembre 6
AbstractI fratelli Marino e Giovanni Nicola Cerrone della terra di Guardia Sanframondi vendono a Giovanni Antonio Mancinello, dimorante nella stessa terra, le proprie quote, rispettivamente di due terzi e di un terzo, della metà di un magazzino, sito in pertinenze di Guardia, nel luogo dove si dice la Porta Francesca, confinante con beni di detto Giovanni Antonio, beni di Giovanni Gardi, beni di Bernardino e Vincenzo Pigna e via pubblica, obbligato per un annuo censo o reddito in favore del duca di Maddaloni, utile signore della terra di Guardia Sanframondi, e il cui possesso è comune e indiviso con il medesimo Giovanni Antonio Mancinello; del prezzo di ducati nove, offerto da Giovanni Antonio dopo il bando emanato ad alta ed intelligibile voce nei luoghi consueti da Giovanni Battista Raho, serviente della curia di quella terra, l'acquirente ne versa ducati sei ai venditori - quattro a Marino e due a Giovanni Nicola - e trattiene i rimanenti ducati tre per corriponderli al duca di Maddaloni a titolo di terziaria; in calce all'atto è l'assenso alla vendita da parte del duca, datato 9 settembre 1588.

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Date: 1588, ottobre 10
AbstractDomenico Tessitore, già erario del duca di Maddaloni, utile signore della terra di Guardia Sanframondi, nella qualità di erario e in nome di detto duca, vende per il prezzo di ducati cento di carlini d'argento, alla ragione di carlini dieci per ducato, a Bernardino de Rotundo della stessa terra - che ha presentato l'offerta più alta dopo il bando emanato a voce alta e intelligibile dall'inserviente della curia di Guardia, Giovanni Battista Ravio - un magazzino sito in detta terra, nel luogo dove si dice la Porta Francesca, confinante con beni Maccaro, beni di Pietro Melli e via pubblica da due lati, devoluto al duca dopo che Francesco e Giovanni Giacomo de Salamone lo avevano venduto allo stesso Bernardino come franco e libero, senza il consenso del duca e senza pagare a questi la terziaria, come era invece dovuto, gravando sul magazzino un reddito o censo da corrispondere ogni anno nella festa di Natale al duca, quale utile signore della terra di Guardia.

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Date: 1588, ottobre 12
AbstractJuan de Zúñiga, conte di Miranda, viceré, luogotenente e capitano generale del regno di Napoli - accogliendo la supplica avanzata dall'università di Apice, in provincia di Principato Ulteriore, nella quale si lamenta che, trovandosi quella povera terra al passo di Puglia per Napoli, è costretta a dare alloggio e a soddisfare le richieste dei soldati di Giulio Cesare Monforte e degli altri commissari incaricati della persecuzione dei fuoriusciti, ma anche di quelli che conducono le catene dei carcerati, commissari di carruggi, pagatori e altri ufficiali della regia tesoreria e scrivania de razione, commissari di salnitri, questori dei sacri ospedali di Napoli, ufficiali e cavallari della regia dogana di Foggia, algozzini e commissari della regia udienza e ogni sorta di altri commissari a piedi e a cavallo - ribadisce le disposizioni adottate già dal suo predecessore, il duca di Osuna Pedro Giron, con lettera patente del 31 dicembre 1582: né truppe, né ufficiali o commissari devono essere alloggiati nella terra di Apice, a meno che non vi transitino di notte e non ci sia il tempo per raggiungere un altro luogo e con l'obbligo di allontanarsi non appena fatto giorno senza avanzare nessuna richiesta, alloggiando invece di norma nelle case isolate o nelle osterie predisposte dal sindaco e dagli eletti di detta terra e acquistando il vitto sulla piazza, con la sola eccezione degli ufficiali della regia tesoreria che portino denaro, che, per evidenti ragioni di sicurezza, possono essere alloggiati in paese.

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Date: 1589, febbraio 17
AbstractInnocenzo Sorrentino di Possiano, casale di Cava, dimorante nella città di Bari, anche a nome di suo figlio Andrea si riconosce debitore di Cesare Denofrio di Napoli, dimorante in Nola, per la somma di ducati centoquattro, tarì tre e grana quindici - dei quali ducati trentaquattro per un'obbligazione contratta a Bari, ducati quaranta, tarì tre e grana quindici per un'ipoteca costituita con atto del notaio Giovanni Battista Bonario datato 12 ottobre 1588 e che ora viene lacerato, e i rimanenti ducati trenta per un quantitativo di funi che devono essergli vendute da detto Cesare e consegnate nel suo magazzino nella città di Bari - e riceve in contanti dallo stesso Cesare altri ducati venticinque e carlini tre, impegnandosi a restituire i complessivi ducati centotrenta entro sei mesi senza possibilità di dilazione.

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Date: [1589, novembre 20]
AbstractJuan de Zúñiga y Avellaneda, conte di Miranda, viceré di Napoli, concede l'ufficio di notaio a Giovanni Paolo [Massaro] della Valle di Vitulano in provincia di Principato Ultra.

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Date: 1590, agosto 29
AbstractIl monastero di S. Giacomo di Benevento, nella persona del suo priore don Vincenzo Galterio, avendo già concesso negli anni trascorsi a due ventinove anni per un censo annuo di ducati quattro ad Antonio Ambrosio Testa di Pannarano, ora defunto, alcuni beni stabili, siti in detta terra di Pannarano, con facoltà di affrancarli o di offrire in permuta altri beni posti in Benevento in luoghi simili o migliori, e non essendo stata esercitata questa facoltà, rinnova la concessione a ventinove anni con facoltà di affrancare a Silvio Testa, figlio di Antonio Ambrosio, e - sulla base di un apprezzo ordinato il 7 giugno 1590 dal padre generale della congregazione di Montevergine, don Giovanni Battista Cassario, ed eseguito dai monaci don Girolamo Tauro di Avella e don Tommaso Rainone del feudo di Cellarario, presenti alla stipula del nuovo contratto - lascia il canone a ducati quattro da corrispondersi ogni anno nel mese di luglio nel giorno di S. Giacomo e fissa il diritto di entratura in ducati venti, che manualmente detto Silvio consegna; i beni oggetto della concessione sono una casa di cinque membri, tre superiori e due inferiori, sita nel luogo dove si dice Pede Terris, confinante con beni dello stesso Silvio, via pubblica e via vicinale; una vigna sita nel luogo dove si dice lo Pannanello, confinante con altri beni di Silvio e beni di Carlo e Cesare de Alesio della stessa terra di Pannarano; una selva sita nel luogo dove si dice lo Pascano, confinante con beni baronali da due parti, beni degli eredi del fu Barbato Abbate e beni di Costantino Grimaldi; un orticello sito nel luogo dove si dice la Fontana, confinante con beni degli stessi eredi di Barbato Abbate, beni del medesimo Silvio Testa e via pubblica.

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Date: [1529, gennaio 1 - 1590, dicembre 31]
AbstractIl collegio … vigna con palmento …

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Date: 1591, aprile 26
AbstractSebastiano Tessitore della terra di Guardia vende ai fratelli Orazio e Indico de Venditto della stessa terra una vigna consistente in due socci, sita in pertinenze di Guardia Sanframondi, nel luogo dove si dice lo Spinito e redditizia al duca di Maddaloni, utile signore della terra di Guardia, per il prezzo, stimato da apprezzatori della curia di detta terra, di ducati trenta, di cui dieci sono trattenuti dagli acquirenti per versarli al duca a titolo di terziaria e i rimanenti venti vanno a parziale pagamento dei ducati trecentotrenta di cui Sebastiano è debitore agli stessi fratelli Venditto in virtù di strumento stipulato dal notaio Leonardo Cerrone; parte dello stesso debito è stato pagato da Sebastiano con la cessione ai Venditto di una casa consistente in quattro membri inferiori e superiori - appartenuta al fu Sebastiano Floreo, sita in luogo dove si dice Porta Federico, confinante con beni di Marino Cerrone, beni di Giovanni Angelo de Pascale, altri beni dello stesso Sebastiano e via pubblica - e di una vigna consistente in due socci - sita anch'essa nel luogo dove si dice lo Spinito e confinante con beni di Domenico Tessitore e beni di Vespasiano Golino -, beni venduti per il prezzo di ducati centocinquanta, ma poi valutati da comuni amici e consanguinei ducati duecento.

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Date: 1592, febbraio 14
AbstractGiovanni Angelo Mancino di Campobasso, al presente dimorante in Castropignano in contado di Molise, vende per ducati venti di carlini d’argento a Bernardino de Colagentile di Rateni, ospedaliero dell’ospedale della stessa terra di Castropignano, una casa consistente in due membri, uno superiore e uno inferiore, e con un casaleno con cinque travi poste in opera sulle pareti, sita in detta terra di Castropignano, proprio nel luogo dove si dice la Guardia, confinante con beni di Bernardino Incani, beni della chiesa di S. Nicola da due lati e via pubblica, sulla quale casa grava un reddito o censo o canone di tarì uno in favore della medesima chiesa di S. Nicola.

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Date: 1592
AbstractFrancesco e Giovanni Battista de Luca, nella qualità di tutori testamentari e curatori pro tempore dei minori Paolo ed Antonio de Luca, figli ed eredi del fu Girolamo, vendono per ducati duecentocinquanta a Giulio Cardone di Benevento una casa di sette membri, sita in Benevento in parrocchia di S. Maria Porta Gloriosa, che attualmente si loca per ducati quattordici e anche meno e per la cui manutenzione si spendono ogni anno carlini venti e anche più; i tutori ritengono vantaggioso, confortati anche dal parere conforme espresso dal perito mastro Giacomo de Donato - che riferisce che la casa è locata a Robino Troise per quindici ducati - rinunciare all'introito della locazione ed investire i duecentocinquanta ducati della vendita in un censo al dieci per cento, che frutterà annui ducati venticinque senza nessun onere.

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Date: [1568, gennaio 1 - 1592, dicembre 31]
AbstractLa collegiata chiesa di … concede a censo un pezzo di terra a Colantonio …

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Date: 1593, febbraio 1
AbstractOttavio de Sisto della terra di Mirabella vende al notaio Alessandro Perotto della stessa terra annui ducati undici per il prezzo di ducati centodieci di carlini d'argento - che riceve in monete correnti: mezzi ducati, tarì, carlini imperiali, monete papali e di Spagna - sui frutti di un suo terreno della capacità di circa otto tomoli, sito in Mirabella proprio dove si dice a San Pietro de la Ciuffa, confinante con i beni dei suoi fratelli Orazio e Bartolomeo de Sisto e con via pubblica.

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Date: 1593, marzo 1
AbstractMarco Isotta di Faicchio vende con patto di retrovendita a Francesco Porto un annuo introito per il prezzo di ducati cento di carlini d'argento, alla ragione di carlini dieci per ducato.

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Date: 1593, ottobre 7
AbstractVendita per ducati trenta di carlini d'argento di beni stabili siti in terra di San Giorgio la Molara, tra i quali una vigna in località dove si dice lo Padulo o lo Puzo confinante con via pubblica e due case in parrocchia di S. Luca, di cui una consistente in diversi membri e confinante con beni di Giovanni Zillante e beni di Antonio Pedicci.

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Date: 1594, gennaio 6
AbstractI consoli della città di Benevento, Luigi Mascambroni e Tommaso Albertino, con l'assistenza di Camillo Pellegrino, governatore della stessa città, concedono a norma degli statuti cittadini la cittadinanza beneventana a Giovanni Frigi della Tolfa di Napoli e a suo figlio Francesco, ammessi così a godere delle prerogative, franchigie e privilegi connessi con il nuovo stato e a subire gli oneri e le prestazioni personali e reali che ne derivano.

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Date: 1594, febbraio 12
AbstractI consoli della città di Benevento - Girolamo d'Avalos, Giovanni Vincenzo Rotundo, Giulio Galeazzo, Bartolomeo Capozzo, Giovanni Battista dello Riccio e Vincenzo Rosso -, con l'assistenza di Giacomo Severoli, governatore della stessa città, concedono a norma degli statuti cittadini la cittadinanza beneventana a Paolo de la Ratta di Napoli, ammesso così a godere delle prerogative, franchigie e privilegi connessi con il nuovo stato e a subire gli oneri e le prestazioni personali e reali che ne derivano.

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Date: 1594, luglio 8
AbstractIl notaio Leonardo Cerrone di Guardia Sanframondi, in virtù di facoltà concessa dal viceré Pedro Alfan de Ribera, duca di Alcalà, con lettera regia datata 19 febbraio 1563, riassume in forma pubblica un atto stipulato in data 8 marzo 1585, XIII indizione, in Pontelandolfo per mano del notaio Giovanni Angelo Russo di San Lorenzo - rimasto in forma di imbreviatura per la morte dello stesso notaio e conservato tra i suoi protocolli dalla vedova Carmosina de Salvatore - con il quale Enrico e Leonardo Vaccarella, padre e figlio di Pontelandolfo, vendono per il prezzo di ducati cinquanta di carlini d'argento a Lorenzo Salvatore Paulella di San Lorenzo annui ducati cinque in perpetuo, obbligando una chiusa parzialmente lavoratoria della capacità di moggia sedici circa, sita in pertinenze di Pontelandolfo, nel luogo dove si dice lo Tione de la Castagna, confinante con beni di Santo Focareta, beni di Andrea Verre e Sebastiano Longo, beni di Pietro de Barnabo, altri beni di detto Enrico redditizi alla chiesa di S. Salvatore di Pontelandolfo e via pubblica, i cui frutti ascendono annualmente a circa ducati dieci.

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